La procura di Catania ha chiesto, come già aveva fatto nella prima fase del procedimento, l’archiviazione di Matteo Salvini dall’accusa di sequestro di persona per la gestione dello sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti. «Matteo Salvini per la vicenda dei 131 migranti costretti a rimanere a bordo della nave militare Gregoretti dal 27 al 31 luglio del 2019 non va processato». È stata questa la richesta che il PM Andrea Bonomo ha fatto al gup di Catania Nunzio Sarpietro per quanto riguarda il reato di sequestro di persona contestato al segretario della Lega, che all’epoca dei fatti era ministro dell’Interno e vicepremier.
LA DECISIONE DEL GUP
Al termine della camera di Consiglio dell’udienza preliminare sul caso Gregoretti, che vede Matteo Salvini accusato di sequestro di 131 immigrati, il Gup Nunzio Sarpietro ha deciso per un’ulteriore attività istruttoria che prevede l’audizione del premier Giuseppe Conte e dei ministri Lamorgese, Di Maio e degli ex ministri Trenta e Toninelli, come richiesto dai legali dell’ex ministro dell’interno e dalle parti civili. Le audizioni si terranno a Catania nell’aula bunker. Si tratta, ha spiegato uno degli avvocati delle parti civili, di un “approfondimento istruttorio”.Il 20 novembre saranno ascoltati il premier Giuseppe Conte e gli ex ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il ministro dell’interno Lamorgese saranno, invece, ascoltati il 4 dicembre.
COSA HA DETTO L’AVVOCATO BONGIORNO
L’avvocato di Salvini Giulia Bongiorno, nonostante l’infortunio alla caviglia occorsole , non è mancata alla conferenza stampa del dopo l’udienza, ed ha detto: «Abbiamo ribadito che non esiste un obbligo di sbarco immediato. Esiste una flessibilità che è parte degli accordi tra gli stati membri. Abbiamo sottolineato che la procedura che è stata utilizzata nel caso della Gregoretti non era una iniziativa estemporanea di Salvini che era improvvisamente impazzito: la scelta di attendere prima di fare sbarcare i migranti, si inseriva in una procedura prevista anche nel contratto di governo e dal Consiglio del 18 giugno 2018. Una procedura che prevede un tempo di due settimane, ben più lungo dunque di quello utilizzato da Salvini».