Nuovi pozzi e autobotti dalla Protezione civile, così si contrasta la siccità in Sicilia

La Protezione Civile siciliana, per mitigare l’emergenza siccità, sta mettendo in campo un grande impegno per garantire risposte concrete ai Comuni più colpiti. Lo sta facendo con i primi interventi sulle reti idriche, con l’acquisto di autobotti, la riqualificazione e la realizzazione di pozzi, di condutture e mediante un lavoro sinergico con i territori e l’Ati idrico.

“Ringrazio il dirigente del Dipartimento della Protezione civile, ing. Salvo Cocina e il Presidente della Regione, Renato Schifani, per il grande lavoro svolto. A cominciare dalla cabina di regia istituita a Palazzo d’Orleans e voluta dal Presidente Schifani, con il compito di coordinare e richiamare tutti i soggetti attuatori a seguire il cronoprogramma stilato per contrastare la criticità”. Lo afferma in una nota la deputata regionale di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio all’Ars, nonché sindaco del Comune di Capri Leone, on. Bernardette Grasso.

L’allarme siccità in Sicilia: il lago di Pergusa sta scomparendo

L’immagine più forte e che meglio rispecchia la grave emergenza idrica è quella del lago di Pergusa, in provincia di Enna, che sta scomparendo. Al suo posto rimane una chiazza di fango che si essicca sotto il sole. Il bacino, seppur di modeste dimensioni, ha sempre rivestito una grande importanza geologica, faunistica e culturale. La sua scomparsa, secondo i referenti di Legambiente, sarebbe “stata velocizzata dalla totale disattenzione e dall’inerzia degli Enti che, invece, avrebbero dovuto intervenire a vario titolo”.