Nuovo Concorso Regione Sicilia, insorgono i sindacati: l’intervista ai coordinatori del Confsal-Crab

L’intervista e VIDEO di Palermo Live ai coordinatori regionali del Confsal-Crab.

È di qualche giorno fa la notizia secondo cui la giunta regionale avrebbe posto sul tavolo del governo un ulteriore bando di concorso riservato ai laureati per sopperire ai 270 posti vacanti, su un totale di 537 messi a bando, per il maxi-concorso Centri per l’Impiego. Scartate, dunque, le ipotesi circa lo scorrimento della graduatoria, assegnando i posti vacanti ai primi esclusi, o ancora quella di effettuare una progressione verticale dei dipendenti all’interno dell’Amministrazione.

Decisione, quest’ultima, che fa insorgere, ancora una volta, gli iscritti del Confsal-Crab, sindacato che tutela i dipendenti del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana, ed in particolar modo quelli delle categorie A e B. Palermo Live ha sentito sul tema i coordinatori regionali del sopracitato sindacato, Giuseppe Failla e Giuseppe Di Rocco.

L’ intervista 

La Regione intende dunque replicarsi, bandendo un nuovo concorso per sopperire ai posti vacanti dopo il primo inatteso Flop. Cosa ne pensate?

“E’ quello che ci aspettavamo da questa Amministrazione, sempre più deludente, ma non ciò che ci auguravamo. – Rivolgendosi direttamente all’apparato amministrativo– Nell’ ultimo concorso avete sottratto a questi dipendenti almeno la metà dei posti disponibili, ovvero 585 (così come detta la legge 113/2021), mortificandoli ulteriormente dopo più di vent’anni di sfruttamento, considerando che la maggior parte di loro svolge da tempo mansioni superiori. Vogliamo sottolineare, inoltre, il grave danno erariale a danno dell’intera collettività nel voler bandire un nuovo concorso (parliamo di centinaia di milioni di euro!). Ci chiediamo, infatti, con quali soldi questo possa esser finanziato, considerate le casse regionali sempre più in rovina. Eppure la soluzione sarebbe immediata e molto più conveniente: riconoscere ai dipendenti i ruoli che ormai da anni ricoprono ufficiosamente!”

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In attesa di ulteriori ufficiali comunicazioni, il personale interno rimarrebbe nuovamente nell’ombra. A chi attribuite la responsabilità?

“La logica clientelare di questa classe politica l’ha fatta da padrone per l’ennesima volta. Ma siamo speranzosi e consapevoli del fatto che tutti i siciliani, in special modo i dipendenti del personale interno, tengano bene a mente per le prossime elezioni come avete distrutto ulteriormente questa terra. Per Musumeci&Co è l’ora di andare a casa. Non siete neanche riusciti a risolvere, pur potendolo fare, il problema inerente alla riduzione della percentuale dei dipendenti di bassa fascia, tra cui operatori e collaboratori, oggi al 50% e tra 5 anni all’80%, con il pensionamento degli istruttori e funzionari. Cosa dobbiamo aspettarci ancora?”.

Quali saranno i vostri prossimi interventi?

“Abbiamo già raccolto le adesioni ed inviato all’amministrazione la messa in mora per le azioni legali di risarcimento del danno economico per avere svolto mansioni superiori. Siamo ovviamente anche pronti ad impugnare il nuovo bando non appena avremo ulteriori notizie. Oltre questo, possiamo dire che la nostra intenzione è sempre stata quella di portare il problema, tramite il Confsal funzione pubblica nazionale, all’attenzione del governo nazionale e rimaniamo fermamente convinti di volerlo fare. Considerati però gli ultimi avvenimenti, siamo costretti ad aspettare, nell’attesa di un autunno che si prospetta caldo. Ci teniamo anche a specificare che stiamo andando avanti nel silenzio più assordante di tutti gli altri sindacati, compreso il nuovo nato che si erge a paladino degli A e B ma che in realtà cammina a braccetto con questa scialba e inetta classe politica”.