Nuovo decreto: dopo Pasqua vietata visita a amici, ma si ritorna a scuola

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto legge anti Coronavirus

zona rossa comune

Il Consiglio dei Ministri, nella serata di mercoledì, ha approvato il nuovo decreto legge. Il testo sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni ed entrerà in vigore a partire dal 7 aprile, dopo la scadenza dell’attuale decreto legge (prevista per il 6 aprile). L’Italia resterà tra arancione e rosso fino al 30 aprile. Confermato anche il divieto di spostamento tra Regioni, così come il coprifuoco dalle 22:00 alle 05:00.

Per tutto il mese d’aprile in zona rossa sarà vietata la visita a amici e parenti una volta al giorno per un massimo di due persone, oltre i minori di 14 anni. Questo sarà permesso, invece, nel week end di Pasqua e per il tutto mese nelle aeree arancioni. Stop, quindi, alla zona gialla in Italia per tutto il mese di aprile , anche se potranno esserci delle deroghe; infatti, in base ai contagi e alla campagna di vaccinazione nei territori dove l’andamento sarà in miglioramento saranno possibili alleggerimenti delle misure restrittive, prima della fine del mese.

SCUOLE

Dal 7 aprile al 30 aprile 2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome.

Nel medesimo periodo, nella zona rossa le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza. Nelle zone gialla e arancione le attività scolastiche e didattiche per il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza, per un massimo del 75% della popolazione studentesca.

OBBLIGHI DI VACCINI PER CHI LAVORA IN AMBITO SANITARIO

Il nuovo decreto impone anche l’obbligo di vaccinazione anti-Covid. Non solo per i medici a stretto contatto con i malati, ma per tutto il personale che lavora nelle strutture sanitarie. L’imposizione riguarda quindi tutto il personale, a partire da infermieri, operatori sociosanitari, dipendenti delle Rsa e degli studi privati e anche delle farmacie. Chi si rifiuta sarà trasferito a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”; in caso contrario, prevista la sospensione dove “non è dovuta la retribuzione”.

Introdotto dal nuovo provvedimento anche il cosiddetto scudo penale. La punibilità dei medici e infermieri, o chiunque altro somministri il vaccino anti Covid, è esclusa “quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del ministero della Salute relative alle attività di vaccinazione”