Un nuovo murale allo Sperone: “Verso il sogno di portare bellezza ed economia sana nel quartiere”

Una nuova opera si aggiunge ai murales già esistenti nel quartiere palermitano, nell’ottica di un progetto complessivo di riqualificazione. Antonella Di Bartolo, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo statale “Sperone/Pertini”: “Il quartiere Sperone ora è più bello grazie a chi sa vederne le potenzialità”

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Un nuovo murale fa la sua comparsa nel quartiere palermitano dello Sperone. Su uno sfondo scuro l’immagine di una bambina dai capelli lisci e gli occhi vitrei scruta i passanti.

“Fa parte di un’iniziativa che verrà resa nota prossimamente – spiega a Palermo Live Antonella Di Bartolo, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo statale “Sperone/Pertini” -. Ho seguito i lavori ogni giorno ed è stato terminato ieri. Posso solo dire che il quartiere Sperone ora è più bello grazie a chi sa vederne le potenzialità“.

Si conosceranno, dunque, presto i dettagli che stanno dietro al nuovo murale. Ciò che però è già ben noto è che ormai dal 2019 il progetto di un museo a cielo aperto ha preso piede tra le strade del quartiere e ha portato alla nascita di diverse opere imponenti e significative.

Un museo a cielo aperto

“Il nuovo murale è un ulteriore tassello di un progetto di museo a cielo aperto che iniziò nel 2019 con la realizzazione di “Sangu e latti”“, racconta Antonella Di Bartolo. Sita in via XXVII maggio, l’opera ha come committente l’associazione “L’Arte di crescere”, che sensibilizza all’allattamento al seno e alla maternità consapevole. Un murale inizialmente previsto per le mura dell’edificio scolastico e che la dirigente ha proposto, invece, di portare all’esterno.

“Stiamo arricchendo le pareti di queste palazzine popolari, pareti cieche che sono meravigliose tele – spiega -. Ogni murale fa parte di un progetto, di un sogno, come quello che è avvenuto a New York con Brooklyn, che ha perso la fama brutta che aveva divenendo un quartiere di tendenza. Questi quattro murales, che presto si arricchiranno di altre opere, hanno committenti diversi tra di loro che però sposano tutti il quartiere. E’ vero che la street art non risolve i problemi- ci mancherebbe – però può accendere i riflettori su un quartiere. Può essere un modo per portare cose sane, bellezza ed economia sana. Noi crediamo in questo”.

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Dopo la prima opera, che rappresenta una donna che allatta un bambino, l’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri ne ha dunque realizzate altre due. C’è “Io sono te”, che su uno sfondo giallo ritrae un bambino, con le braccia alzate, alle cui spalle si staglia l’ombra di un crocifisso, e “Abbi cura” con un gigantesco gabbiano.

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Il primo si trova sulla parete di uno stabile di proprietà dell’Istituto Autonomo Case popolari; il secondo su un edificio lungo la linea del tram. Ai tre si è ora aggiunta la bambina in primo piano, a cui seguiranno presto altre opere. “Speriamo di aver sognato un sogno realizzabile. Ogni tanto i sogni si realizzano, no?”, chiede sorridente Antonella Di Bartolo.

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“Bisogna essere coerenti con quello che si fa nelle aule scolastiche – quando si parla di legalità, di bellezza, di cultura – e quello che ci si impegna a realizzare fuori. Questo sogno di fare dello Sperone un museo a cielo aperto e, soprattutto, di portare bellezza ed economia sana è tutt’uno col credere nelle potenzialità dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, fin da quando sono bambini – conclude l’insegnante -. Quindi lavorare sull’autostima, sul riconoscimento delle potenzialità che sono sì personali ma possono essere anche del territorio, che è un quartiere dalle potenzialità enormi. Dalla comunità scolastica a quella territoriale, insomma“.

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