
“Lo sciopero di sabato prossimo che lascerà appiedati i cittadini palermitani sarà l’ennesimo atto di conferma del disinteresse al dialogo dell’amministrazione comunale coi lavoratori dell’Amat” – così in una nota. “Non v’è altra spiegazione che giustifichi la politica del governo cittadino nei confronti del trasporto pubblico a Palermo. Da due anni circa i lavoratori chiedono il rispetto degli obblighi contrattuali rivendicando l’adeguamento salariale aziendale e non sono bastati i cinque scioperi precedenti ad aprire un tavolo di trattative che ponesse fine al conflitto ed ai disagi dell’utenza dell’Amat di Palermo”.
“L’amministrazione comunale ha sempre posto veti ad ogni ipotesi di spesa dell’azienda per il personale, opponendosi per l’assenza di un mai pronti piano industriale e contratto di servizio. Ma le OOSS non ci stanno e rimandano alla politica cittadina la responsabilità delle cause che ad oggi non hanno consentito di poter definire un accordo soddisfacente fra i lavoratori e l’Amat. Gli impegni e le delibere assunte dal governo della città non sono stati rispettati così come la delibera di giunta del giugno 2023 che indicava data ultima per la chiusura del nuovo contratto di servizio entro marzo 2024. Data fallita per il non completamento del piano industriale, il quale, più volte redatto e più volte bocciato dal controllo analogo, con sperpero continuo delle risorse approntate per saldare le fatture alle società che hanno collaborato alla stesura del piano industriale dell’Amat e puntualmente bocciato e rimandato al mittente. Ma i lavoratori continuano a chiedersi se sia normale che ad una partecipata vengano imposti tanti vincoli, bocciarne atti di continuo ma non intervenire poi risolutamente per correggerne i difetti sanzionati. Il messaggio purtroppo che si percepisce è quello di frenare ad ogni modo qualunque investimento sull’azienda, sul personale, per trascinare ad altra data i problemi di una città con poco servizio e azzoppato dal conflitto coi lavoratori. Le officine dell’Amat sguarnite di operai ed i concorsisti stoppati nell’assunzione, i tetti degli edifici per le riparazioni sensibili alle forti piogge delle scorse settimane per scoprire post evento che i lavori di manutenzione sono stati a suo tempo congelati, sempre per tagliare sulle spese”.
“I lavoratori rimangono poi basiti quando dall’amministrazione comunale sorgono dichiarazioni di critica sul personale dell’azienda allorquando un servizio così debole nella sua strutturazione, collassa ciclicamente per imprescindibili concause fra cui maestranze insufficiente, indisponibilità di bus per manutenzione, mancanza dei ricambi al magazzino ricambi e per finire una città assediata dal traffico privato per un trasporto collettivo insufficiente a soddisfare la domanda dei cittadini palermitani e dei suoi turisti”.
“Sabato prossimo i lavoratori dell’Amat sciopereranno nuovamente per il loro diritti e le regole vogliono che le parti debbano incontrarsi al tavolo e trovare un modo per convergere alla chiusura del conflitto, ma senza volontà vera della proprietà dell’azienda purtroppo, non potrà trovare fine il disagio per la città ed i lavoratori dell’Amat”.