L’agenzia Ansa, citando fonti del ministero dell’Interno francese ha riferito che la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée è diretta verso il porto di Marsiglia in Francia. La nave da oltre due giorni è stata ferma nel porto di Catania,e adesso ha ripreso la navigazione in direzione Ovest. Il governo francese avrebbe stimato l’arrivo dell’imbarcazione entro giovedì 10 novembre. Fonti del ministero dell’Interno francese hanno spiegato all’Ansa: «Lo sbarco si svolgerà sotto la supervisione della prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo. Ci stiamo preparando come se la nave dovesse arrivare nelle prossime ore. Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare domanda di asilo».
Questa mattina, la segretaria di Stato agli Affari europei, Laurence Boone, aveva sottolineato, tramite un tweet: «La necessità di applicare le regole del diritto internazionale riguardo le navi umanitarie, tra cui la Ocean Viking», ma anche «ricordato che la Francia è al fianco dell’Italia nel quadro del meccanismo di solidarietà europeo». Anche il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin pochi giorni fa aveva esortato l’Italia a rispettare il «diritto internazionale» in materia di immigrazione, mentre Jean-Christophe Combe, il ministro della Solidarietà francese, aveva ribadito a France Info che la Francia «è pronta ad accogliere i migranti se l’Italia autorizzerà lo sbarco» della Ocean Viking.
L’aggravarsi della situazione dei sopravvissuti a bordo dell’Ocean Viking ha costretto dunque le autorità francesi a prendere decisioni in tempi rapidi. Questa mattina, martedì 8 novembre, l’equipaggio dell’imbarcazione aveva lanciato un allarme sulle condizioni «disperate» dei naufraghi. Il portavoce di Sos Mediterranée Francesco Creazzo parlando ai cronisti nel modo del porto di Catania aveva detto: «Ci sono 234 persone, tra cui 55 minori dei quali 43 non accompagnati, il più piccolo ha tre anni. Le donne sono 15. La nave è in attesa in mare da 20 giorni, abbiamo fatto più di 30 richieste alle autorità per un porto sicuro. Diciassette persone hanno bisogno di diagnosi a terra, 3 di essere ospedalizzate, una ha la polmonite e non risponde agli antibiotici».