Ieri pomeriggio, all’Antico Lavatoio sito nel quartiere Brancaccio, ha avuto luogo la presentazione del libro di Vincenzo Zurlo, intitolato nella sua nuova edizione: “Oltre la trattativa: omissioni, depistaggi e bugie sulla morte di Paolo Borsellino”.
L’evento è stato organizzato da Pro Loco Romagnolo e dall’Associazione culturale “Culturiamo Insieme” presieduta dall’avvocato Mauro Piazza. Presenti alla presentazione anche l’avvocato Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino, e Alessandro Bafumo, vicepresidente dell’associazione culturale “Culturiamo Insieme”. A moderare la presentazione, la giornalista Cristina Riggio.
Nel suo libro Vincenzo Zurlo, sott’ufficiale dei carabinieri con un passato nel Raggruppamento Operativo Speciale che arresto Totò Riina, ricostruisce venticinque anni d’inchieste, processi, clamorosi colpi di scena e mistificazioni giudiziarie dopo la stagione delle stragi, smantellando la tesi maggiormente calcata negli ultimi anni, ovvero quella della trattiva stato-mafia. In un preciso e minuzioso lavoro legato alla lettura di atti processuali e sentenze, l’autore riporta la storia giudiziaria che si snoda dietro alle Stragi di mafia del ’92, portando in evidenza l’indagine su mafia e appalti su cui stavano lavorando in gran segreto prima Giovanni Falcone e poi il giudice Borsellino.
Storie di processi e depistaggi affrontate dall’avvocato di parte civile della famiglia del giudice ucciso in via D’Amelio, Fabio Trizzino, il quale, durante l’incontro, ha anche riportato una testimonianza strettamente personale legata allo stato d’animo dei familiari in questo lungo e difficile cammino verso la verità.