Omicidio a Palermo, il cameriere tunisino incastrato dalle telecamere
Respinge ogni accusa ma ad incastrarlo ci sarebbero diverse immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Alì El Abed Baguera, cameriere tunisino di 32 anni, nega ogni coinvolgimento con la morte del 41enne algerino di Badr ‘Samir’ Boudjemai, ucciso con tre colpi di pistola tra venerdì e sabato notte in via Roma, a Palermo.
Alì lavora al Magnum, locale affianco in cui prestava servizio Samir. “Non mi rovino la vita per un cliente in più”, avrebbe detto agli inquirenti che lo hanno tempestato di domande nel corso di un primo interrogatorio. Eppure ad inchiodarlo ci sarebbero le numerose telecamere di videosorveglianza della zona dove è avvenuto l’omicidio, proprio di fronte alle poste centrali.
Badr pedinato dal suo assassino
Dalle immagini emergerebbe che l’uomo stava spiando Boudjemai, venerdì sera, quando il 41enne stava chiudendo il locale dove lavorava. Un’altra telecamera avrebbe poi ripreso il cameriere che pedinava l’algerino quando, improvvisamente, spara a bruciapelo tre colpi d’arma da fuoco.
Baguera aveva ottenuto l’affidamento in prova
Baguera era stato condannato per l’incendio di materassi e suppellettili nel centro d’accoglienza dell’isola di Lampedusa. Per buona condotta era stato successivamente scarcerato e aveva ottenuto l’affidamento in prova dal tribunale di sorveglianza a Palermo, nel locale del cugino in via E.Amari.
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