Omicidio Aldo Naro, l’udienza preliminare e le intercettazioni sui buttafuori

Ieri l’udienza preliminare sulla morte del giovane medico di San Cataldo, pestato la notte del 14 febbraio 2015 nella discoteca “Goa” di Palermo

Aldo

Si è tenuta ieri l’udienza preliminare per l’omicidio di Aldo Naro, giovane medico ucciso la notte del 14 febbraio 2015 nella discoteca “Goa” di Palermo. Il prossimo 8 marzo il giudice, Rosario Di Gioia, deciderà se rinviare a giudizio Gabriele Citarrella, Pietro Covello e Francesco Troia. Si tratta dei tre buttafuori sospettati di avere partecipato al pestaggio.

I tre sono indagati per omicidio in concorso. Intanto, come riporta il Giornale di Sicilia, ieri mattina in aula sono arrivate alcune registrazioni. “Quella tua dichiarazione ti ha rovinato…”. “Mamma, non iniziamo a costruire castelli in aria”,  dicevano gli indagati nelle conversazioni ascoltate dagli inquirenti mentre si stava per svolgere la nuova autopsia sul cadavere di Aldo Naro.

La vicenda ha visto infatti i genitori del giovane medico di San Cataldo non arrendersi nella loro lotta per la verità. Andrea Balsano, condannato a dieci anni e minorenne all’epoca dei fatti, ha dichiarato di aver agito da solo, ma i coniugi Naro non hanno mai creduto a tale versione.

Si è approdati così alla riesumazione del corpo e a un nuovo esame autoptico. Da questo è emerso che Aldo non fu ucciso da un solo calcio alla tempia, come da tesi iniziale, bensì da diversi colpi inferti nella zona del cranio in pochi secondi.

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