Omicidio Caccamo, particolari raggelanti dall’autopsia

Proseguono le indagini volte a far luce sulla tragica morte di Roberta Siragusa.

autopsia

E’ al momento è soltanto un ‘ipotesi, ma il solo pensarlo fa accapponare la pelle. Si tratta di ciò che hanno già dichiarato i periti durante l’autopsia sul corpo di Roberta effettuata a Messina. La ragazza potrebbe essere stata ancora in vita, seppur stordita o svenuta, quando addosso le è stata gettata benzina per darle fuoco. Qualora ciò dovesse essere confermato l’efferatezza del delitto sarebbe assoluta. Intanto i periti stanno esamindando la trachea per accertare la presenza di fumo nei polmoni. Pare infatti che la giovane sia morta per asfissia. Il medico legale, nel corso della prima ispezione, nel referto ha scritto che la ragazza aveva la lingua protrusa. Questo può capitare solo per strangolamento o asfissia.

cella

UN’IPOTESI TERRIBILE

Asfissia provocata dal fumo e dalle fiamme provocate dal fuoco. Secondo una ricostruzione emersa dai lavori dei periti la giovane sarebbe stata colpita, stordita e poi data alla fiamme, forse mentre era ancora viva. La prima causa, quella per strangolamento è stata esclusa sin da subito. Non ci sarebbero sul collo della vittima segni di violenza. “Speravo di trovarle – dice chi ha preso parte all’esame – in modo da accertare che che Roberta fosse già morta. Il fatto di non averle riscontrate getta un’ombra ancora più tragica sull’accaduto”.