Convalidato il fermo di Kamel Elabed, zio del presunto assassino di Badr Boudjemai, il cameriere algerino ucciso la notte dello scorso 4 novembre in via Roma a Palermo. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Palermo Elisabetta Stampacchia. Il sessantunenne quindi rimane in carcere: è accusato di aver aiutato il nipote, Alì El Abed Baguera, accusato dell’omicidio nascondendo l’arma e i vestiti indossati dal 32enne. L’arresto è scattato poiché lo zio stava cercando di andare via da Palermo.
El Abed si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario, premeditato e aggravato dai futili motivi. Ad incastrare il tunisino sarebbero le immagini delle telecamere della videosorveglianza che si trovano nella zona. I fotogrammi non lascerebbero dubbi su chi sia stato l’omicida di Badr.
I due lavoravano in due locali vicini, in via Emerico Amari. Badr stava tornando a casa dopo il lavoro quando è stato raggiunto da dei colpi di pistola che non gli hanno lasciato scampo. Una vera esecuzione di fronte alle Poste centrali. L’omicidio è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona, le stesse che hanno incastrato il cameriere tunisino. Dubbi sul movente, ancora non chiarito.