Omicidio Caravello, lo sfogo della figlia: “Mia sorella non era fidanzata con l’assassino”

Lo sfogo della sorella su Facebook: “Ha rovinato un’intera famiglia”

C’è ancora sgomento e incredulità a Brancaccio dopo l’omicidio di Natale Caravello, 47enne pregiudicato ucciso nel tardo pomeriggio di giovedì con dei colpi d’arma da fuoco sparati alla testa mentre tornava a casa. L’uomo era a bordo di un ciclomotore elettrico e stava percorrendo la via Pasquale Matera, quando è stato colpito dal killer.

L’omicida sarebbe un ragazzo di 20 anni, Alessandro Sammarco che subito dopo aver compiuto l’assassinio si sarebbe costituito nella stazione dei Carabinieri di piazza Verdi. Il movente sarebbe legato a questioni sentimentali: Sammarco si era invaghito della figlia più piccola del 47enne, Alessia, che però non voleva una relazione con lui. Il ventenne per questo si era rivolto al padre, forse visto come un ostacolo nel suo rapporto con la ragazza.

Nessuna relazione tra il killer e la figlia di Caravello

La sorella più grande, Francesca, ha cercato di chiarire come stanno davvero le cose con un duro post su Facebook. “Vorrei che condivideste la verità su mio padre , perché i giornali scrivono sempre tutto a modo loro!!! Mia sorella non era fidanzata con l’assassino di mio padre! Il ragazzo era ossessionato da lei a tal punto da stalkerizzarla , minacciarla , intimidirla , minacciarla di morte se non si fosse fidanzata con lui, mia sorella lo ha sempre rifiutato ed è stato questo a far scaturire la gelosia di questo individuo ! Perché nel suo cervello se non era sua non doveva essere di nessun altro!“.

Vita rovinata a un’intera famiglia, Caravello era pronto al matrimonio della figlia: “Mio padre – continua la figlia – è stato brutalmente ucciso solo per dare una dimostrazione che quando parlava diceva vero! Sta di fatto che la dimostrazione l’ha data , ma ci ha rovinato la vita , non gli ha fatto nemmeno provare la gioia di accompagnarmi all’altare ! Mio padre stava tornando a casa per cena , quando l’individuo ha sparato senza nessuna pietà proprio per ucciderlo! Io ancora aspetto i famosi 5 minuti di mio padre che doveva impiegare per tornare a casa . Ho solo dolore“.

Il racconto di Sammarco non convince

Continuano le indagini da parte della Squadra Mobile, soprattutto per chiarire come si è consumato il delitto. Il racconto del ventenne, infatti, non convince gli investigatori: “Ho visto che metteva la mano nel borsello e ho avuto paura che mi stesse per sparare anche perché la figlia mi aveva detto che suo padre voleva uccidermi“, avrebbe raccontato. Si sarebbero incrociati a bordo dei loro ciclomotori causalmente poco prima delle 20, ma per gli inquirenti l’ipotesi è che il giovane abbia premeditato il tutto. Caravello infatti sarebbe stato colpito alle spalle con due colpi alla testa. Ancora non si è ritrovata l’arma con la quale Sammarco ha sparato, una calibro 22 “che ho comprato 600 euro da un tunisino a Ballarò” avrebbe svelato.

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