Omicidio Francesca Romeo, l’agguato era per il marito: “Colpita per sbaglio”
Gli accertamenti delle perizie balistiche hanno accertato le circostanze che hanno determinato la morte della dottoressa
L’assassinio della dottoressa Francesca Romeo, uccisa in un agguato avvenuto circa una settimana fa ad Aspromomte, in Calabria, resta un giallo. Le perizie balistiche hanno accertato che il primo colpo di fucile, a palla unica, un’arma che di solito viene utilizzato per la caccia al cinghiale, ha centrato il parabrezza. Mentre il secondo, a pallettoni, ha mandato in frantumi il finestrino lato guidatore, con molta probabilità per colpire lo psichiatra Antonio Napoli, marito della Romeo, che si trovava al volante della Peugeot: a quanto pare era lui il vero obiettivo del killer.
Gli inquirenti ipotizzano che l’uomo, intuendo le intenzioni di chi stava sparando, istintivamente avrebbe abbassato la testa, riuscendo così a salvarsi la vita. Quindi la «rosa» di pallettoni, anziché colpire lui, ha centrato alla tempia sinistra e alla spalla la dottoressa, che si trovava seduta accanto a lui, sul sedile del passeggero.
“Non è stato un delitto della ‘ndrangheta”
Il procuratore di Palmi Emanuele Crescenti ha affermato: “Non si è trattato di un omicidio della ‘ndrangheta. Sul posto non abbiamo rinvenuto nessuna cartuccia né abbiamo rilevato tracce che potrebbero portare a dire che il killer avesse un complice ad attenderlo. Abbiamo sentito più volte il marito della vittima, per diverse ore: le sue dichiarazioni, molto scarne, non ci hanno aiutato a decifrare l’omicidio. È sembrato molto impaurito”.
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