La Corte di Assise ha condannato Piero Alberto Mulè a 16 anni di carcere per l’omicidio di Paolo La Rosa, avvenuto a Terrasini davanti alla discoteca “Millennium” nel febbraio 2020. Mulè ha sempre detto di avere colpito la Rosa per difesa, ma le telecamere hanno ricostruito lo scontro tra l’omicida e la vittima.
Riconosciute le attenuanti generiche, e niente aggravante dei futili motivi che gli avevano impedito precedentemente di accedere al rito abbreviato e quindi allo sconto della pena. Al momento della lettura della sentenza rabbia tra i familiari di La Rosa, in totale disaccordo con quanto deciso dai giudici. Per la famiglia della vittima, il Comune di Cinisi e Terrasini e gli amici di Paolo (i primi a soccorrerlo), che erano parte civile, la Corte di Assise ha riconosciuto una provvisionale per il risarcimento dei danni.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire quanto accaduto una notte di febbraio di due anni fa. “Arrivò sto Paolo La Rosa e andò ad acchiappare subito a Filippo… gli va a dare quattro pugni in faccia a Filippo… ha uscito quel coltello picciotti, gli ha tagliato la giugulare a giro a giro, due coltellate nella pancia”. Per l’accusa invece Mulè era solito cercare lo scontro. Episodi analoghi, infatti, avrebbero coinvolto l’autore dell’omicidio di Paolo La Rosa già altre volte.