Omicidio La Rosa, il padre: “Questa sentenza è un’altra coltellata per la nostra famiglia”
Il padre della vittima ha condannato la sentenza della Corte di Assise a Palermo
C’è grande tristezza e rabbia nella famiglia La Rosa dopo aver saputo la sentenza con la quale la Corte di Assise ha condannato a 16 anni Piero Alberto Mulè per l’omicidio del ventenne Paolo La Rosa, ucciso davanti una discoteca a Terrasini nel 2020. “Ci sentiamo amareggiati nonostante la forza che ci dà nostro figlio per affrontare questo periodo – dice Carlo La Rosa, padre della vittima, intervenuto in collegamento su “Prima Radio” durante la trasmissione “La Carovana del Mattino condotta da Vincenzo Canzone -. In Italia si tende ad aiutare i colpevoli. Siamo scoraggiati da questa sentenza, è uno schifo totale. La giustizia italiana non funziona”.
La famiglia La Rosa non ha mai chiesto l’ergastolo, ma sicuramente non si aspettava una condanna a 16 anni, troppo poco per loro. “La massima pena l’ha chiesta il Pubblico Ministero perché a noi nostro figlio non ce lo riporta indietro nessuno. Chi sbaglia deve essere punito con condanne esemplari. Ogni giorno in Italia succedono tanti fatti criminali, ma vediamo che in molti casi i colpevoli invece di essere puniti vengono tutelati. Al posto di mio figlio quella sera ci poteva essere qualsiasi altro ragazzo, la giustizia dovrebbe educare i nostri giovani”.
La Rosa: “Un’altra coltellata per la nostra famiglia”
“Noi continueremo a soffrire, questa sentenza è stata un’altra coltellata per noi. Adesso proveremo a fare ricorso, ma ciò non cambia il fatti che la situazione è grave. Su quanto deciso dalla Corte di Assise ho tanti dubbi – conclude Carlo La Rosa .perché ci sono immagini e testimoni che hanno ricostruito quanto successo quella sera a Terrasini”.