Rese note le motivazioni per cui la Corte di Cassazione ha deciso di annullare la sentenza dell’ergastolo di Antonino (Nino) Madonia, membro di Cosa nostra e storico boss della cosca di Resuttana, per l’assassinio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio, avvenuto il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini.
Materiale frammentario e friabile, che ciò nonostante è stato ritenuto sufficiente per l’affermazione di responsabilità in quanto ‘sentito dire qualificato’. Racconti poveri di contenuti e di particolari – secondo la Cassazione – che sarebbero soltanto elementi di contesto e contorno della vicenda e orfani di una fonte certificata, ritenuti fondati perché riferiti da personaggi autorevoli e dal peso specifico importante all’interno di Cosa Nostra”. Una sentenza che secondo la Cassazione è quindi “illogica e contraddittoria”, per tale motivo ha deciso per l’annullamento con rinvio. Annullata, invece, senza rinvio la sentenza per l’assassinio della moglie Ida Castelluccio: il delitto è prescritto e Madonia non può essere chiamato a risponderne.
Madonia in appello era stato condannato all’ergastolo per il duplice omicidio avvenuto il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo. I giudici hanno accolto il ricorso degli avvocati Vincenzo Giambruno, Alessandro Tato Martorana, Valerio e Giorgio Vianello Accoretti. Già in appello era caduta l’aggravante della premeditazione per l’omicidio della moglie dell’agente, incinta all’epoca dei fatti.
Una decisione che ha lasciato, ancora una volta, un segno profondo nella famiglia Agostino. Ne abbiamo parlato con Nino Morana Agostino, nipote della coppia uccisa, con cui ci eravamo già confrontati in passato dopo la sentenza dell’Appello Bis. (QUI L’INTERVISTA COMPLETA).