Omicidio Primavalle, in cento devastano la casa del killer di Michelle

Un gruppo ha forzato i sigilli dell’appartamento sotto sequestro ed è entrato. Il blitz durante una manifestazione in ricordo di Michelle

È degenerata in violenza una manifestazione promossa dal Comitato Torrevecchia-Primavalle in ricordo di Michelle Maria Causo, la 17enne uccisa da un suo coetaneo e abbandonata vicino i cassonetti dei rifiuti lo scorso 28 giugno a Primavalle. Un centinaio ragazzi, tutti di età compresa fra i 15 e 18 anni, si sono staccati dal corteo che si era formato dopo la messa per ricordare, ad un mese esatto dalla sua morte, la giovane.

I manifestanti hanno così raggiunto l’abitazione del coetaneo cingalese arrestato per l’omicidio di Michelle. Un blitz di pochi minuti, mentre gridavano insulti e lasciavano cartelli all’entrata, con su scritto “Ergastolo, ergastolo”. Hanno aperto con violenza il portone della palazzina e forzato i sigilli dell’appartamento dove abitava il ragazzo, attualmente ancora sotto sequestro. Sono entrati dentro, danneggiandolo. La Polizia Scientifica ha ripreso tutti i partecipanti. Sarebbero un centinaio, tutti tra i 15 e 18 anni. Molti di loro, già identificati, saranno denunciati.

“Lo Stato non ha fatto niente”

“Ergastolo, ergastolo”, urlava  anche il papà di Michelle mentre la mamma al megafono cercava di riportare alla calma gli animi surriscaldati di una manifestazione che ha perso i connotati pacifici più volte annunciati. “Mia figlia a casa non ci torna – ha urlato il padre, sfogando la sua rabbia -. Quel ragazzo aveva precedenti per rapina e per aver rubato l’identità alle ragazzine. Tre volte avevano proposto gli assistenti sociali alla madre, che puntualmente li ha rifiutati. Se li avesse accettati, tutto questo non sarebbe successo. E lo Stato non ha fatto niente”.

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