Omicidio Raciti, Speziale presenta ricorso contro condanna di risarcimento

L’udienza è stata fissata per il 30 giugno del 2022

Speziale

Riformare integralmente la sentenza di primo grado che lo condanna a un risarcimento dei danni, rinnovare il dibattimento e citare come testi il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno, la vedova Marisa Grasso, e l’altro imputato condannato, Daniele Natale Micale. Sono le richieste avanzate alla Corte d’appello civile di Catania dalla difesa di Antonino Speziale, l’ultrà del Catania condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo Filippo Raciti. Quest’ultimo rimasto ferito mortalmente durante gli scontri allo stadio Angelo Massimino il 2 febbraio del 2007. Secondo i periti, il giovane Speziale avrebbe colpito l’agente con un lavandino divelto dai bagni dello stadio. Il tutto durante i tafferugli tra tifosi scatenatisi alla conclusione del derby Catania-Palermo.

“I FATTI HANNO LESO L’IMMAGINE DELLO STATO”

Secondo la sentenza emessa dalla terza sezione civile del Tribunale di Catania, i “fatti hanno sicuramente leso l’immagine dello Stato come apparato atto a reprimere e prevenire scontri e tafferugli”.

La sentenza condanna al pagamento Daniele Micale e Antonino Speziale condannati rispettivamente a 11 e a 8 anni di reclusione. Nell’esposto l’Avvocatura dello Stato sottolinea come il ministero dell’Interno abbia “patito un evidente pregiudizio di natura patrimoniale. Quest’ultimo consistito nelle indennità e nelle erogazioni corrisposte alla vedova e agli orfani del dipendente deceduto”.