Si è svolta ieri, 21 marzo, una nuova udienza sull’omicidio di Roberta Siragusa, 17enne uccisa a Caccamo il 24 gennaio 2021. Accusato dell’omicidio e unico imputato è Pietro Monreale, ai tempi fidanzato della giovane. A lui sono contestate anche le aggravanti di avere commesso il fatto contro una persona a lui legata da relazione affettiva, la premeditazione e l’aver agito con crudeltà.
Nell’aula bunker dell’Ucciardone il tenente dei carabinieri di Termini Imerese Nicola De Maio ha illustrato la ricostruzione dei movimenti compiuti quella sera da Pietro Morreale e Roberta Siragusa. Presenti in aula, i legali della famiglia della vittima, Sergio Burgio e Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo e Simona Lo Verde, e Gaetano Giunta, avvocato di Pietro Morreale.
Nell’immediatezza del ritrovamento del corpo della giovane, in un dirupo a Monte Rotondo, il ragazzo aveva sostenuto che la 17enne si fosse data fuoco proprio lì, usando della benzina reperita nella sua auto. Il tutto a seguito di una lite. Nella scorsa udienza, tuttavia, il luogotenente dei carabinieri Cuccia Alessio, a domanda del Pubblico Ministero aveva affermato che sul luogo del ritrovamento del cadavere non vi erano tracce evidenti di incendio.
Il drammatico rogo sarebbe, infatti, avvenuto nei pressi del campo sportivo di Caccamo. Lì gli inquirenti hanno ritrovato il mazzo di chiavi appartenuto a Roberta Siragusa. In aula ci si è soffermati, in particolare, sulla visione del video che ritrae il rogo, ripreso a distanza da una telecamera. Si tratta di un filmato già fornito nel corso dell’incidente probatorio, che adesso tuttavia è stato analizzato in maniera dettagliata.
In esso sono visibili la deflagrazione e il fuoco che avvolge la ragazza. Il video ritrae dunque gli istanti prima, durante e dopo il rogo: si vede un giovane che perlustra la zona, scavalca ed entra nel campo sportivo di Caccamo.
“Nell’interrogatorio che hanno preso in fase d’indagine hanno sostenuto che la ragazza si è suicidata. Una tesi che, insomma, è alquanto originale, però loro dicono questo”. Così commenta l’avvocato Canzone raggiunto da Palermo Live, precisando che naturalmente il processo è in corso di svolgimento e va avanti. Per giungere alle conclusioni sull’omicidio bisognerà ancora ascoltare altri testimoni e periti, nel corso delle prossime udienze.
Per il momento il processo è rinviato ai giorni 11 e 13 aprile.