Don Vito Saladino, arciprete della Chiesa Madre di Salemi, ha raccontato in un’intervista il giorno del battesimo della figlia di Marisa Leo, la donna uccisa a Marsala dall’ex fidanzato che poi si è suicidato. “Ho conosciuto la cara Marisa tre anni fa. Non posso dimenticare il suo sguardo di mamma innamorata della figlia. Era una donna piena di forza ed entusiasmo. In occasione del battesimo venni a conoscenza delle difficoltà e del travaglio, ero stato avvertito che il padre non ci sarebbe stato. Marisa aveva già denunciato l’ex compagno per stalking, quindi c’era già una ordinanza che imponeva il divieto di avvicinamento per l’uomo. Sebbene Marisa mi apparve ragionevolmente preoccupata nella fase preparatoria, il giorno del battesimo, era felice per la sua bambina della quale era innamoratissima”.
Nonostante l’apparente serenità della donna, don Vito aveva pur sempre dei timori che qualcosa durante la cerimonia potesse succedere: “Chiamai i Carabinieri di Salemi chiedendogli di muoversi attorno al perimetro della Chiesa Madre per evitare che potessero accadere momenti di disagio che per fortuna non accaddero”.
Poi la notizia della tragedia: “Sono rimasto frastornato”, ha ammesso don Vito. “Ci siamo raccolti in chiesa, avevamo bisogno di stare insieme. E’ normale che prevalga lo smarrimento. Abbiamo pregato per chi soffre e per una bambina che dovrà affrontare un percorso difficilissimo. Anche negli ultimi tempi era bello incontrare Marisa, in giro, sempre con la sua bimba. Lei era sorridente e combattiva. Ogni tanto, immancabilmente con quel suo sorriso, sgattaiolava in chiesa, con la piccola e non faceva mai vedere le sue ansie”.
LEGGI ANCHE: