Operaio morto a Paternò cadendo da un montacarichi, i sindacati: “Mattanza da fermare”

Famiano e Di Mauro (Filca Cisl): “Occorre fermare queste “stragi del dovere”, dove padri di famiglia, e operai di oltre sessanta anni devono continuare a lavorare nei cantieri”

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Tragedia a Paternò, nel Catanese, dove stamattina un operaio è morto cadendo da un montacarichi. Era impegnato in lavori edili in un’abitazione privata in via Erbe Bianche.

Angelo Salvatore Aiosa – questo il nome della vittima – aveva 61 anni. Le sue condizioni sono subito apparse gravi; vano l’intervento del 118 e dei Carabinieri, che hanno richiesto l’elisoccorso. La Procura di Catania ora ha aperto un’inchiesta sul caso.  Il 61enne era molto conosciuto anche per via della sua candidatura alle comunali del 12 giugno. Faceva parte della lista “Alleanza per Paternò”, a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Alfio Virgolini.

Quest’ultimo lo ricorda con un post su Facebook. “Fino a ieri sera a Piazza Santa Barbara ridevamo e scherzavamo – si legge -. Stamattina il destino crudele causa un incidente sul lavoro ha portato via Angelo Aiosa, un mio carissimo amico d’infanzia; candidato alle scorse amministrative, nonché organizzatore di eventi soprattutto nella sua amata Piazza Tricolore. Legato al dolore della famiglia, mi permetto di esprimere le mie più sentite condoglianze rivolgendo una preghiera affinché possa la Sua anima riposare in pace”.

OPERAIO MORTO A PATERNÒ: “SI FERMI LA MATTANZA”

A commentare la notizia anche il segretario reggente della Filca Cisl di Catania, Giuseppe Famiano, e il responsabile Filca Cisl di Paternò, Rosario Di Mauro. “La notizia dell’ennesima morte di un operaio di sessantuno anni sul posto di lavoro a Paternò ci sconvolge profondamente e nell’ esprimere la nostra vicinanza alla famiglia della vittima, chiediamo che si intervenga immediatamente per evitare questa mattanza senza fine che fa registrare la media di un morto ogni tre giorni”. Così si legge in una nota congiunta.

“Occorre fermare queste “stragi del dovere”, dove padri di famiglia, e operai di oltre sessanta anni devono continuare a lavorare nei cantieri. È assolutamente inconcepibile che un lavoratore edile dopo i sessanta anni venga ancora impiegato in un settore come quello edile che richiede prontezza di riflessi e forze necessarie per affrontare le difficoltà tipiche di questo lavoro”.

CHIESTO TAVOLO IN PREFETTURA

I sindacalisti proseguono. “Chiediamo con forza che vengano intensificati e potenziati i controlli degli organi ispettivi per arrestare questo drammatico bollettino da guerra. Auspichiamo inoltre che venga istituito in prefettura un tavolo tecnico sugli infortuni sul lavoro al fine di redigere un Protocollo d’intesa con tutti gli organi ispettivi per la vigilanza e sicurezza sui luoghi di lavoro nel settore edile”.

“Ci auguriamo – aggiunge il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca– che la sicurezza sul lavoro diventi oggi la priorità dell’agenda politica e venga inserito nel programma di tutti i candidati alle prossime elezioni regionali perché il diritto alla vita e la tutela di tanti padri di famiglia che escono da casa per portare un pezzo di pane ai propri figli non può avere colore politico ed è una battaglia che va combattuta tutti insieme“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario generale della Cisl di Catania Maurizio Attanasio. ” La sicurezza sul lavoro – commenta – sconta la mancanza di controllo serrati per la carenza nell’Ispettorato del lavoro, che ha solo due unità per i cantieri delle costruzioni e che anche con l’apporto del nucleo investigativo dei Carabinieri non riesce a soddisfare le necessità. E risente anche di un forte deficit culturale da recuperare, e per questo continuano a chiedere a tutti gli organi competenti che la sicurezza diventi tema cruciale da affrontare fin dai primi livelli di istruzione scolastica”.

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