Operaio morto ai Cantieri Navali, eseguita l’autopsia: cinque indagati

La salma di Angelo Salamone è stata restituita alla famiglia per le esequie

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Procedono le indagini sulla morte di Angelo Salamone, l’operaio di 61 anni morto mercoledì scorso ai Cantieri Navali di Palermo. L’uomo, dipendente della Doro Maris, è stato schiacciato da un serbatoio di ferro mentre stava lavorando insieme ad un collega. 

Nel reparto di medicina legale del Policlinico di Palermo è stata eseguita l’autopsia dai medici Giuseppe Davide Albano e Giovanni Cannella. All’esame autoptico ha preso parte anche il consulente medico nominato dalla famiglia, Paolo Procaccianti.

L’operaio 61enne ha subito un forte trauma da schiacciamento del torace. Giunto in ospedale, si è spento per arrestato cardiaco. Prelevati tessuti e campioni per gli esami tossicologici, adesso i medici avranno 70 giorni per depositare la perizia. Restituita la salma alla famiglia, si potrà procedere alle esequie.

Operaio morto a Palermo, cinque indagati

Intanto, nel registro degli indagati per la morte dell’operaio palermitano sono stati iscritti i responsabili dello stabilimento di Palermo di Fincantieri, il responsabile del servizio di prevenzione dell’azienda e il responsabile dell’azienda in cui lavorava Salamone. Presente anche il collega che si trovava al lavoro insieme all’operaio.

La famiglia, assistita dall’avvocato Ida Giganti, chiede che si faccia luce sull’accaduto. Rileva inoltre che le forze dell’ordine non sarebbero state chiamate immediatamente e che la scena dove è avvenuto l’incidente sarebbe stata modificata.

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