Operatori telefonici, “lei si chiama Mario Rossi?” Se ti fanno questa domanda non rispondere mai | Ti fregano appena apri bocca

Operatori telefonici - fonte pexels - palermolive.it

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Le truffe telefoniche sono sempre più insidiose e ben congegnate, scopri come difenderti da questa nuova modalità

La truffa del “sì registrato” è una delle tecniche di raggiro più utilizzate dai call center non autorizzati, che si spacciano per operatori di compagnie telefoniche come Fastweb. Il loro obiettivo è ingannare gli utenti e attivare contratti a loro insaputa. È importante sapere che esistono anche call center autorizzati che operano per conto delle compagnie, ma il rischio di imbattersi in truffatori è alto.

Quando un utente riceve una chiamata da un call center, spesso l’operatore cerca di convincerlo a cambiare operatore proponendo offerte vantaggiose. Se l’utente si mostra diffidente, il truffatore mette in atto una strategia alternativa: ponendo domande semplici come “Lei è il signor Mario Rossi?”, ottiene un “sì” registrato. Questo viene poi manipolato e utilizzato per confermare attivazioni contrattuali mai autorizzate.

Uno degli elementi fondamentali per portare a termine la truffa è il codice di migrazione, necessario per il cambio di operatore. I truffatori possono ottenerlo direttamente dall’utente, se poco attento, o calcolarlo attraverso altri dati forniti durante la chiamata. Per questo motivo, è essenziale non divulgare informazioni personali al telefono senza essere certi dell’affidabilità dell’interlocutore.

Per evitare di cadere vittima di questa truffa, bisogna fare attenzione a determinati segnali. Un call center affidabile si identifica tramite un codice operatore e non chiede mai di fornire informazioni sensibili come IBAN o codice di migrazione al primo contatto telefonico. Inoltre, se l’operatore insiste in modo sospetto, è meglio interrompere la chiamata.

Consigli per proteggersi dalla truffa

Per prevenire la truffa del “sì registrato”, ecco alcune semplici precauzioni: Non fornire subito dati anagrafici o bancari. Evitare di rispondere con un “sì” diretto. Chiedere il codice operatore per verificare l’identità dell’interlocutore. Contattare direttamente il servizio clienti ufficiale dell’operatore per confermare eventuali offerte ricevute.

Per evitare che la propria voce venga registrata e riutilizzata, si può rispondere in modo alternativo. Ad esempio, se viene chiesto “Lei è il signor Mario Rossi?”, si può replicare con: “Chi lo cerca?” “Mi dica” “Prego”. Queste risposte impediscono ai truffatori di ottenere un consenso vocale utilizzabile per frodi contrattuali.

Operatori telefonici - fonte pexels - palermolive.it
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Cosa fare se si cade nella truffa

Se ci si rende conto di essere stati vittime di questa truffa, è importante agire tempestivamente. Bisogna contattare il servizio clienti dell’operatore per verificare lo stato del contratto e, se necessario, richiedere l’annullamento immediato. Inoltre, è utile segnalare l’accaduto alle autorità competenti e all’AGCOM per contrastare queste pratiche scorrette.

Nel caso in cui la truffa abbia causato disservizi o addebiti non autorizzati, è possibile richiedere assistenza gratuita tramite servizi specializzati. Tramite un modulo di contatto online, si può inoltrare una segnalazione e ricevere supporto legale per ottenere un eventuale risarcimento. Essere informati e vigili è il modo migliore per difendersi da queste frodi telefoniche.