False fatturazioni e evasione fiscale, sequestro di beni per 6,4 milioni

Sequestro di beni della Guardia Finanza di Palermo

sequestra evasione

La Guardia di Finanza ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili fino alla concorrenza di 6,4 milioni di euro; una somma pari all’IVA ed alle imposte sui redditi complessivamente evase dagli indagati mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Questo provvedimento fa riferimento all’operazione “Gulasch” del marzo 2020. In quella circostanza 24 persone finirono in arresto per le ipotesi di reato, tra le altre, di associazione a delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione all’indebita percezione di finanziamenti erogati dall’Unione Europea e dalla Regione Siciliana nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale per un valore di oltre 15 milioni di euro.

In base a quanto emerso dalle indagini, il ricorso sistematico a fatture false da parte del sodalizio riconducibile ai fratelli Di Liberto Giovanni Salvatore (cl. 79) e Francesco (cl. 76) di Belmonte Mezzagno era finalizzato a documentare costi in realtà non sostenuti in tutto o in parte per la realizzazione di programmi di investimento (ammodernamento aziende agricole, realizzazione di un mattatoio e di un complesso agro-industriale); il fine era quello di ottenere: i rilevanti contributi europei e nazionali facendo gravare l’investimento completamente sui bilanci pubblici; e un vantaggio fiscale connesso a un indebito risparmio di imposta. Con l’utilizzo in dichiarazione delle fatture false è emersa un’ evasione delle imposte sui redditi e dell’IVA per un importo complessivo pari a circa 6,4 milioni di euro.

VIDEO