“RestART“, il festival di ultima generazione che ha segnato la ripartenza delle attività dei siti culturali palermitani, prosegue con successo.
Un programma fittissimo tra visite esclusive, incontri, concerti e teatralizzazioni in notturna, dalle 19:00 alle 24:00.
La terza edizione ha preso il via lo scorso 22 luglio e si concluderà il prossimo 10 settembre.
Ad accogliere i visitatori musei, edifici di culto, palazzi nobiliari, strutture carcerarie e oratori.
Tra questi ultimi, uno dei luoghi -chiave di “RestART” è l’Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita, in via Valverde 3.
Dal 1 all’8 settembre alle 21:00, ospiterà la proiezione del video mapping “Lepanto”, sulla scena magistralmente rappresentata da Giacomo Serpotta.
L’ingresso ha un costo di sette euro.
Per effettuare la prenotazione, occorre collegarsi al sito www.restartpalermo.it.
Rappresentata nel corso dei secoli da grandi artisti, a Palermo la Battaglia di Lepanto viene ricordata nei graffiti di un prigioniero alle carceri dell’Inquisizione.
Ma soprattutto, in uno dei capolavori di Giacomo Serpotta.
Ovvero, il grande lenzuolo di stucco che la contiene nella controfacciata dell’Oratorio di Santa Cita, che fa parte dei complesso dei Tesori della Loggia.
Nelle tragiche e inutili guerre di religione che l’umanità ha perpetrato nel corso della storia, la Battaglia di Lepanto è forse considerata il simbolo per eccellenza dell’eterna lotta tra Cristianesimo ed Islamismo.
Il video mapping nasce da un’idea dell’ associazione “Amici dei Musei Siciliani”.
A realizzarlo, è stato Dario Denso Andriolo, che ha voluto connotare il suo lavoro con un riferimento all’attualità, citando la guerra in Ucraina.
Le immagini raccontano, attraverso l’uso mirato della luce, la storia della battaglia nelle varie fasi.
Dalla preparazione nei due campi avversi fino allo svolgimento, passando per l’intervento miracoloso della Madonna del Rosario, e la vittoria della flotta cristiana.
Nel video mapping, trovano spazio anche le emozioni, la melanconia e il senso di inutilità.
Sentimenti espressi mirabilmente dagli sguardi, laconicamente persi nel vuoto, dei due ragazzi, uno cristiano l’altro musulmano, ai piedi della battaglia.
Entrambi, realizzati da Giacomo Serpotta.
Ad accompagnare lo spettacolare video mapping, le musiche del Maestro Gianni Gebbia, che ha composto i brani iniziale e finale, intervallati da musiche dell’epoca della battaglia opportunamente ricercate.
La compagnia del Santissimo Rosario in Santa Cita fu fondata nel 1570, a seguito della scissione con l’omonima compagnia che aveva sede a San Domenico.
L’inaugurazione dell’Oratorio avvenne nel 1686.
La compagnia, tra le più ricche e prestigiose, era costretta ad un rigido protocollo comportamentale.
L’attenzione era rivolta soprattutto ad opere assistenziali e alla remissione dei peccati attraverso forme di indulgenza plenaria.
L’ Oratorio di Santa Cita rimarca lo schema tipo del luogo sacro deputato all’assemblea e al culto, con doppia funzione liturgica e sociale.
Netto è il contrasto architettonico tra l’esterno, fortemente modesto, e l’interno splendidamente adorno.
Al sito, si accede attraverso un piccolo portale sormontato da uno scudo marmoreo che, da una scalinata, conduce verso il ballatoio maiolicato.
Su quest’ultimo, prospettano due portali marmorei tardo cinquecenteschi.
Un ampio antioratorio conduce all’aula oratoriale, splendida nel raffinato corteo barocco di stucchi sapientemente elaborati e realizzati da Giacomo Serpotta.
Il grande stuccatore e scultore palermitano, tra il 1685 e il 1690 ricevette un incarico prestigioso.
Gli chiesero, infatti, di impreziosire l’intero ambiente ecclesiastico con un apparato iconografico basato sugli exempla dei Misteri e delle Virtù.
L’aula rettangolare presenta i caratteri identificativi dello spazio liturgico ed insieme assembleare: il seggio dei Superiori tra le due porte d’accesso e l’altare rialzato nell’area presbiteriale.
Gli scanni lignei sulle pareti lunghe su cui sedevano i confrati per assistere alle cerimonie religiose e alle adunanze sono in ebano intarsiato di madreperla.
Sulle pareti laterali un raffinato ciclo plastico, composto da putti, statue allegoriche e teatrini, illustra i Misteri Gaudiosi e Dolorosi.
Mentre, sulla controfacciata, figurano i Misteri Gloriosi.
L’episodio cardine dell’Oratorio, rappresentato al centro della controfacciata alla zona absidale, è la storica Battaglia di Lepanto.
La flotta cristiana, protetta dalla Madonna del Rosario, vince contro i turchi.
Il catino presbiteriale quadrangolare fu decorato da Giacomo Serpotta tra il 1717 e il 1718.
Si ritenne infatti necessario un intervento per esaltare la magnifica tela raffigurante la Madonna del Rosario dipinta da Carlo Maratta nel 1695 ed inserita sull’altare.