La campagna abbonamenti 2023-24 dell’Orchestra Sinfonica Siciliana ha fatto registrare un aumento del 25%. Soddisfatto il sovrintendente Andrea Peria Giaconia. “Siamo molto felici e orgogliosi per questa risposta che premia sicuramente la nostra scelta di puntare sul rapporto di affetto e fiducia del pubblico con la sua orchestra, valorizzando il grande repertorio classico-romantico (da Mozart e Beethoven fino a Brahms e Wagner)”.
“Grazie alla fiducia dimostrata dal Governo regionale presieduto dal Presidente Renato Schifani che ha rimpinguato nel collegato alla finanziaria – conclude Peria – il contributo annuale per la Foss, l’Orchestra può guardare con ottimismo e fiducia al futuro svolgimento della sua nuova stagione di concerti e anche oltre”.
Sabato 11 novembre, alle ore 17,30, è previsto il concerto di Barry Douglas, dopo l’annullamento di ieri per sciopero dei lavoratori indetto a livello nazionale.
Barry Douglas (Belfast 1960), ben noto al pubblico degli appassionati di musica della nostra città, è uno dei più importanti pianisti e direttori d’orchestra della scena concertistica internazionale. Nel 1986 è stato il primo pianista non sovietico a conquistare, dopo quasi trent’anni, il Primo premio del Concorso “Cajkovskij” di Mosca, lo stesso che aveva laureato “laureato” poco prima Vladimir Ashkenazij e può considerarsi, insieme con lo “Chopin” di Varsavia, la più prestigiosa – e selettiva – competizione pianistica a livello mondiale. Nel 1988 ha dato vita alla Camerata Ireland, un’orchestra giovanile caratterizzata dal fatto di riunire, in un’epoca di drammatici conflitti politici e religiosi, artisti provenienti dall’Irlanda del Nord e del Sud, anglicani e cattolici.
Il concerto di inaugurazione della 64a Stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, interamente dedicato a alla musica Mozart e di Beethoven rispecchia la predilezione di Sir Barry Douglas per il repertorio del classicismo viennese e costituisce, al tempo stesso, il miglior viatico possibile per un cartellone di concerti concepito all’insegna del grande repertorio e con l’idea che in questi tempi difficili il Politeama Garibaldi possa diventare, per il pubblico non tanto un punto di fuga quanto un’isola di armonia e bellezza.