Orgoglio palermitano, Rosa De Marco è la prima atleta di badminton a qualificarsi alle Paralimpiadi
“Stavo facendo colazione quando il presidente Carlo Beninati mi ha rivelato la bella notizia ed in quel momento sono scoppiata a piangere”. Così Rosa De Marco racconta il momento in cui ricevette la notizia di essere stata convocata per le paralimpiadi di Parigi.
Rosa Efomo De Marco è la prima atleta azzurra di badminton a qualificarsi alle Paralimpiadi. Siciliana di Palermo, con papà di Agrigento e mamma nigeriana, la classe 2001 riscrive la storia del badminton a suon di vittorie e sorrisi. Rosa sottolinea il ruolo che ha avuto la scuola nel suo percorso e lo fa parlando di Salvo Plaia “A lui devo tutto, è stato l’inizio di questo percorso. Prima professore alle scuole medie, poi presidente del mio club, ma anche padre, amico, fan numero 1: senza di lui questo non sarebbe stato possibile”. L’atleta paralimpica di badminton, dalla straordinaria vetrina dei giochi di Parigi, lancia un messaggio sulle diversità. Auspicando l’inclusione di “tutti i colori del mondo”. La barriera che mi fa più paura, spiega, è quella culturale.
Ancora una volta è la scuola – dice Valeria Catalano Preside dell’I.C. Colozza/Bonfiglio – a tirare fuori il talento di un proprio alunno. Rosa è stata un fantastico esempio di come il sistema scuola funzioni ancora e bene, quando viene messo nelle condizioni di possedere mezzi, strumenti e personale adeguati. Oggi la nostra scuola festeggia le vittorie di Rosa ma anche quelle di una comunità complessa territorialmente ma fortemente convinta della propria missione.
Presenti alla consegna della targa al merito anche l’Assessore allo sport del Comune di Palermo Alessandro Anello e il Capogruppo PD V Circoscrizione Altadonna. Sono stato per 6 anni docente in questa scuola – dice Salvo Altadonna – ed ho avuto modo di toccare con mano il grande lavoro che Valeria Catalano insieme a tutto il personale sta facendo per i ragazzi e le famiglie del nostro quartiere. Sono davvero emozionato – prosegue Altadonna – nel guardare gli occhi di Rosa e sono felice per l’amico e collega Salvo Plaia perché questo premio è in buona parte anche un riconoscimento alla sua carriera.
Rosa – aggiunge Salvo Plaia – è una delle tante alunne con le quali durante i lunghi anni di carriera ho avuto modo di operare quella reciproca crescita educativa che rende ogni docente un educatore. Rosa – conclude il Prof. Plaia – ha dimostrato di avere una forza speciale, ovvero, la forza di abbattere i muri del pregiudizio.