“In Italia c’è un prima e un dopo Moro. Quel 9 maggio 1978 costituisce, infatti, una vera e propria cesura nella storia del nostro Paese che ha sconvolto la nostra democrazia”. Queste le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in merito alla morte di Aldo Moro. Dopo un sequestro durato 55 giorni, il corpo del presidente democristiano venne ritrovato nel portabagagli di una Renault rossa. Ad averla parcheggiata in via Caetani, le Brigate Rosse.
“La sua tragica fine, ancora piena di zone d’ombra, è stata voluta da un intreccio perverso di interessi eversivi nazionali e internazionali, esterni ed interni allo Stato che hanno ostacolato la realizzazione di una democrazia compiuta. A distanza di quarantaquattro anni dal suo omicidio rimane l’eredità di uno statista che in anni difficili per il nostro Paese ha saputo promuovere il dialogo tra culture politiche diverse. Il tutto anche in anni di guerra fredda caratterizzati da logiche di blocchi contrapposti. Ricordare Aldo Moro significa ribadire l’impegno nella difesa costante delle istituzioni democratiche e promuovere i valori di libertà e giustizia sanciti dalla nostra Costituzione”. Conclude Orlando.