Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è intervenuto in conferenza stampa per esplicare gli argomenti affrontati in Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulla gestione delle acque reflue da parte di Amap. Un intervento, quello del primo cittadino, in cui ha trattato degli ultimi fatti di cronaca che hanno portato al commissariamento della partecipata. Nella vicenda risulta sotto indagine anche l’assessore Maria Prestigiacomo che, nella giornata di sabato, ha rimesso la propria delega ai servizi idrici non dimettendosi però dal suo ruolo in Giunta. Un gesto apprezzato da Orlando che ha ringraziato la Prestigiacomo per la “sua sensibilità istituzionale”. Nelle dichiarazioni avvenute in Commissione, Orlando ha utilizzato come riferimento i dati forniti da Amap e da Rap.
Un quadro difficile, reso complicato dallo stato della gestione dei vari depuratori. In particolare, tre di questi (ovvero Acqua dei Corsari, Trappeto e Carini) risultano sotto commissariamento, con Amap costretta a limitarsi alla sola manutenzione ordinaria. Solo un impianto, quello di Balestrate, esce da questa logica a partire da quest’anno. “Non c’è stato nessuno sversamento di acque reflue in mare, almeno nei depuratori gestiti da Amap – ha dichiarato il primo cittadino -. Se c’è qualche strana presenza, mi limito a dire che vi sono interi comuni che non hanno un depuratore di riferimento”. Relativamente alla gestione del percolato invece, Leoluca Orlando ha sottolineato che, nella gestione dello stesso, “si sono seguite tutte le procedure previste a livello nazionale”.
Leoluca Orlando ha poi annunciato la composizione di un protocollo d’intesa con la commissione parlamentare di riferimento per trattare il tema dei rifiuti ingombranti, sul quale il sindaco puntualizza sulla “necessità di un cambiamento culturale. C’è un servizio di prelievo a domicilio gratuito da parte di Rap. Non viene utilizzato. Tutte le volte che sento citare che le discariche con rifiuti ingombranti si trovano allo Zen 2 io reagisco. Perché noi abbiamo sequestrato quattro camion che scaricavano ingombranti allo Zen 2, ma venivano da esercizi commerciali di via Libertà. Bisogna finirla di continuare a trattare così alcuni quartieri di periferia. Sono gli stessi soggetti di quelle zone centrali di Palermo che non pagano la Tari e sono quelli che poi dopo mortificano i quartieri di periferia la merce che non serve. Si vergognino”.
Altro tema di queste ore è la mozione di sfiducia presentata da diversi consiglieri comunali contro l’assessore Maria Prestigiacomo. Un atto politico, non vincolante dal punto di vista degli equilibri di Giunta. Pur ribadendo il ruolo sovrano del consiglio comunale, Leoluca Orlando ha lanciato la sfida agli esponenti di Sala delle Lapidi, muovendo accuse di un certo peso. “Se vogliono presentare una mozione di sfiducia la presentano contro il sindaco. E io mi presenterò ovviamente. Questo è un atto previsto dall’ordinamento, mentre quella contro un assessore non lo è”. Sulla possibilità di sollevare l’assessore Prestigiacomo in caso di passaggio della mozione, Orlando è categorico: “E perché dovrei farlo? Perché ho modificato l’ordinanza sulla Ztl? Non mi risulta”.
“Il Consiglio Comunale faccia la sua parte. Dia risposta la sua parte. Deliberi, dia risposte alla città. Approvi le decine di atti in attesa in Aula, modificandole, trasformandole, ma le approvi. Invece di fare un danno enorme e di trovare ogni settimana un argomento che serve a fare sedute di consiglio comunale a vuoto. E’ da almeno sei mesi che abbiamo assistito ad una sostanziale paralisi. L’unica cosa che si è sbloccata è il regolamento per i beni confiscati, cosa per la quale il consiglio comunale è stato ripreso da altri organi dello Stato. La mancata approvazione del piano opere pubbliche, del bilancio consolidato, del Pef Tari, del regolamento sui beni comuni e sugli impianti sportivi. Devo continuare? Sono 56, anzi 57 atti. Ancora una volta do il mio contributo a ricondurre in un ambito istituzionale il dibattito politico”.