Orlando scrive al Consiglio: ecco gli “atti da approvare con urgenza”

Il primo cittadino prova a mettere pressione alle opposizioni, ricordando gli atti che necessitano approvazione da parte di Sala delle Lapidi.

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Leoluca Orlando prova a sbloccare l’impasse politico di quella che sarà la sua ultima consiliatura. Come vi avevamo preannunciato la scorsa settimana, sono tanti gli atti che attendono delibera da parte del Consiglio Comunale di Palermo. La mancanza di una maggioranza solida a sostegno dell’indirizzo del sindaco costituisce una montagna ardua da valicare per l’Amministrazione. A seguito dei due di picche ricevuti da parte di diversi partiti d’opposizione, il primo cittadino ha dovuto cambiare strategia. Dopo l’approvazione del piano del suolo pubblico per i ristoratori, al fine di facilitarne la riapertura, sono tanti gli atti infatti che necessitano l’approvazione di Sala delle Lapidi e che bloccano ulteriori documenti fondamentali per la prosecuzione delle attività in città. Un fatto che lo stesso primo cittadino ricorda al presidente del Consiglio Comunale Totò Orlando, sottolineando l’urgenza dell’approvazione di tali atti, in una lettera a sua firma.

LA LETTERA DI LEOLUCA ORLANDO

“Facendo seguito all’incontro con i capigruppo in Consiglio Comunale di giorno 4 maggio – scrive Orlando – ed in attesa di preannunciato altro incontro ritengo doveroso segnalare – tra le tante proposte di deliberazioni iscritte all’ordine del giorno in attesa di esame da parte del Consiglio Comunale – alcune proposte di particolare urgenza con indicazione sintetica delle ragioni di tali urgenza“.

Fra queste Orlando segnala “il bilancio consolidato 2020“. Un atto che il primo cittadino definisce come “premessa indispensabile per l’adozione di altri strumenti finanziari relativi al 2021. Nonchè “per tutte le operazioni di stabilizzazione ed aumento orario per dipendenti comunali”. Il pianno annuale 2020/22 delle opere pubbliche. Ritenuto anch’esso “premessa indispensabile per la presentazione di piano 2021-23 e per investimenti con risorse già disponibili in attesa di indizione di gara che è noto essere a rischio di revoca da parte di Regione, Stato ed Unione Europea”. Un patrimonio da “oltre 500 milioni di euro”, ricorsa il sindaco nella missiva.

Infine il PEF Tari 2020, “necessario per erogare extra costi a Rap ed evidentemente condizione per la promessa stabilità finanziaria dell’Azienda”. Premessa “indispensabile per la delibera del Pef Tari 2021”; e il regolamento Beni Confiscati, “necessario per un migliore utilizzo degli stessi”. Vedremo quale sarà la risposta del consiglio comunale, evidentemente chiamato a decidere cosa fare in merito alla prosecuzione o meno della consiliatura.