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Orlando, sfiducia già naufragata? Caronia-Forza Italia matrimonio finito

A Sala delle Lapidi continua il dibattito sulla mozione di sfiducia diretta al sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Un atto sul quale, almeno per il momento, c’è poca convergenza da parte delle forze politiche del Consiglio Comunale. Ad oggi infatti, solo quattro consiglieri hanno votato la proposta, ovvero Gelarda, Russo, Scarpinato e Caronia, con quest’ultima che ha addirittura deciso di lasciare il partito azzurro per diversità di pensiero sul tema in oggetto. Scricchiolii da non sottovalutare nell’alveo del centrodestra, con le varie compagini politiche che stanno scegliendo linee diverse. A chiarire il tutto potrebbe essere il vertice di coalizione previsto per la prossima settimana, con il quale si cercherà di riportare armonia fra i vari gruppi. Una mozione di sfiducia ad Orlando che quindi è naufragata prima di nascere. La sensazione, da parte di alcuni gruppi, pare evidente: la posta in gioco per la città, al momento, è troppo alta.

LA DURA CRITICA DI MARIANNA CARONIA A FORZA ITALIA

Intanto però, chi ha scelto il suo futuro è Marianna Caronia. Come già accennato sopra, le strade fra la compagine azzurra e la consigliera comunale/deputata regionale si sono divise. Un addio che era già nell’aria, ma sul quale la mozione di sfiducia ad Orlando ha costituito la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “L’avevo scritto qualche giorno fa e così è stato. La mozione di sfiducia a Orlando, che con altri consiglieri ho firmato stamattina, è finalmente un elemento di chiarezza – dichiarava ieri la Caronia -, che costringe tutti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte ai palermitani. Serve anche a rendere chiaro chi è davvero opposizione e chi è la stampella di Orlando”.

“Prendo atto che anche Forza Italia, vuole condannare la città ad essere governata da Orlando per un altro anno – asseriva duramente la consigliera comunale -, a differenza di chi vuole mandare presto a casa questa Giunta per tutti i danni che ha arrecato e potrebbe continuare ad arrecare ai palermitani. Non mi stupisce, dopo che ormai da mesi Forza Italia, anche al massimo livello regionale e all’ARS, ha palesemente voltato le spalle a Palermo. A questo punto non posso che lasciare il partito e proseguire la battaglia per contribuire senza impedimenti a liberare la nostra città” Un aut aut che mette spalle al muro un po’ tutti i consiglieri di Sala delle Lapidi, costretti a prendere una posizione sull’attuale gestione Orlando.

QUALE SARA’ IL FUTURO DELLA CONSIGLIERA COMUNALE?

Un addio pesante in vista delle prossime Amministrative, con la Caronia chiamata adesso a scegliere il suo futuro politico. Se un ritorno alla Lega appare quanto mai improbabile, anche se non è da escludere, per la deputata regionale si aprono due strade possibili. Da un lato un suggestivo ritorno nell’alveo centrista, dove la Caronia ha vissuto un lungo periodo politico all’interno della compagine di Cantiere Popolare. Una presa di posizione che potrebbe riportare in auge anche alcuni soggetti politici del passato, come quell’Amo Palermo sul quale la stessa consigliera comunale fondò la sua candidatura a sindaco. Dall’altro si potrebbe aprire un dialogo con il gruppo di Fratelli d’Italia che, in Sicilia Occidentale, ha davvero la necessità di allargare i ranghi per aumentare il suo peso specifico nelle dinamiche regionali di partito e di coalizione.

FINITA L’ARMONIA NEL CENTRODESTRA? VERTICE PROSSIMA SETTIMANA

Quel che è certo è che, nel contesto del centrodestra palermitano, qualcosa sembra essere cambiato. L’armonia con la quale fu sottoscritto il documento di coalizione in vista delle prossime Amministrative non è stato al momento seguito dai fatti. Se da un lato Lega e Fratelli d’Italia sembrano infatti più improntati su una logica di fine consiliatura, Forza Italia ha una posizione più prudente, che riprende un po’ il pensiero di altre compagini di Sala delle Lapidi, ovvero di votare alcuni atti di fondamentale importanza per la città (Pef Tari, bilancio consolidato e piano triennale delle opere pubbliche), per poi in caso decidere se sfiduciare o meno Orlando. Quel che è certo è che, almeno per il momento, il Professore rimarrà dove si trova.

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Affiance Service