Orrori di guerra: soldati ucraini uccidono militari russi dopo averli legati

«Guarda, quello è ancora vivo. Sta ansimando». Il militare russo finito con tre colpi da un soldato ucraino. Crimini di guerra bipartisan

Non ci sono solo i crimini di guerra commessi dalle forze armate russe. Stanno infatti emergendo episodi inquietanti imputabili anche all’esercito ucraino. Come quello documentato con un video risalente molto probabilmente al 30 marzo. In esso si vedono un gruppo di soldati ucraini mentre uccidono militari russi,  dopo averli legati con le mani dietro la schiena. Una scena horror che ricorda quella dei civili massacrati a Bucha. Il filmato è stato verificato dal “New York Times”, e mostra le truppe ucraine che commettono gli omicidi dopo un’imboscata su una strada appena a nord di Dmytrivka, a circa 11 chilometri a sud-ovest di Bucha. Stando a quanto riferisce il NYT i soldati russi viaggiavano a bordo di un BMD-2, un mezzo da combattimento impiegato dalle truppe aviotrasportate. La colonna sarebbe caduta in un’imboscata intorno al 30 marzo, mentre i militari si stavano ritirando dalle piccole città a ovest di Kiev.

«È ANCORA VIVO, STA ANSIMANDO, SPARA»

La ripresa  indugia sui due soldati a terra e una voce che dice: «Filma questi predoni. Guarda, quello è ancora vivo. Sta ansimando». Altri replicano: «Questi non sono nemmeno umani». Sull’asfalto si vede un militare russo con una giacca tirata sulla testa, apparentemente ferito.  Pochi secondi dopo l’ucraino gli spara ripetutamente. Il militare   russo continua a muoversi, ma poi smette di respirare dopo il terzo colpo. Sembra che almeno altri tre soldati russi siano stati uccisi nella stessa imboscata. Giacciono accanto all’uomo giustiziato. Uno ha una ferita alla testa e le mani legate dietro alla schiena. Ha dei bracciali bianchi, comunemente in dotazione  delle truppe russe.

PRESUNTI CRIMINI DI GUERRA ANCHE DAGLI UCRAINI

Il filmato con le atroci esecuzioni è stato pubblicato su Twitter il 2 aprile dal giornalista freelance Oz Katerji, specificando che fonti dell’esercito gli avevano riferito che i russi erano caduti in una trappola 48 ore prima nell’ambito di un’operazione lodata dal Ministero della Difesa ucraino: «Un lavoro preciso». Quello di Dmytrivka è uno degli episodi che, sempre più spesso, dimostrano come presunti crimini di guerra vengano commessi non solo dai russi, ma anche dagli ucraini.

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