Orto Botanico, riapertura al pubblico con ingressi contingentati
All’interno non potranno esserci più di 200 persone per volta
Buone notizie per gli amanti della natura. Il 2 giugno, riapre al pubblico l’Orto Botanico del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo di via Lincoln 2. Gli ingressi saranno contingentati, la struttura non potrà ospitare più di 200 persone contemporaneamente, nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio da Coronavirus.
QUANDO E COME SARÀ POSSIBILE VISITARE L’ORTO BOTANICO
La riapertura dell’Orto Botanico cittadino è sicuramente un segnale importante di rinascita della città. Il complesso sarà aperto ogni giorno dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Oltre agli ingressi contingentati, il personale effettuerà la sanificazione degli spazi durante la pausa nelle ore più calde. L’ingresso è vietato a tutti coloro che presenteranno una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi. Il numero massimo di visitatori in gruppo senza guida sarà di dieci unità e sarà obbligatorio indossare la mascherina ed i guanti oltre al mantenimento del distanziamento interpersonale di due metri. Il servizio delle audioguide sarà sospeso ma le visite potranno essere supportate da un’APP scaricabile sui propri smartphone.
Tutti gli spazi aperti all’interno della struttura saranno disponibili; all’ingresso, sul sito e sui social dell’Orto Botanico di Palermo sarà disponibile il percorso di visita suggerito per evitare, o ridurre al massimo, gli incontri tra i visitatori. Negli spazi chiusi, all’ingresso di ogni sala, sarà disponibile il cartello con le regole di ingresso e di comportamento.
LE PAROLE DEL DIRETTORE DEL SIMUA
Paolo Inglese, direttore del Sistema Museale dell’Univerità di Palermo ha evidenziato l’importanza del rispetto delle norme e precisato come i lavori all’interno della struttura non si siano mai fermati:
“D’intesa con il Rettore, Fabrizio Micari e con il direttore dell’Orto Botanico, Rosario Schicchi – spiega Inglese – abbiamo deciso di aprire, dopo aver verificato con il Servizio Prevenzione e Protezione dell’Ateneo, la correttezza di tutti i protocolli formali e sostanziali immaginati e posti in essere. La nostra intenzione è quella di garantire la massima, se non assoluta sicurezza al visitatore e agli operatori che lavorano nell’Orto. Nel frattempo, durante il lockdown non abbiamo smesso di piantare nuovi esemplari, implementare il giardino delle piante officinali e restaurare diversi angoli dell’intero complesso”.
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