Ortopedia in Sicilia, l’auspicio: ridurre i “viaggi della speranza”
Il tema è emerso durante i lavori del trentesimo congresso regionale dell’Associazione siciliana ortopedici traumatologici ospedalieri svoltosi a Bagheria
L’ortopedia nell’isola ha compiuto grandi passi avanti negli ultimi anni, grazie a metodologie di lavoro come chirurgia robotica, realtà aumentata e nuove tecnologie.
Occorre però intervenire sul fenomeno dei “viaggi della speranza” verso gli ospedali del Nord Italia ed effettuare direttamente le cure in Sicilia.
Temi che hanno animato il trentesimo congresso regionale dell’Asoto, l’Associazione siciliana ortopedici traumatologici ospedalieri, grazie al contributo di oltre cento relatori provenienti da tutto il territorio regionale, ma anche dal resto dell’Italia.
Il congresso ha visto dunque il confronto tra gli ortopedici siciliani ma con lo sguardo rivolto anche alla realtà nazionale.
I lavori, svoltisi nelle sale dell’Hotel Domina Zagarella a Bagheria, in provincia di Palermo, sono stati dedicati a tutte le novità nel campo dell’ortopedia e della traumatologia.
FOCUS SU INNOVAZIONE E CHIRURGIA ROBOTICA
Al centro dell’attenzione, anche i temi della medicina rigenerativa e della chirurgia oncologica per i tumori delle ossa e dell’apparato locomotore, trattati nell’ambito di una sessione specifica.
Durante i lavori si è discusso, inoltre, di robotica, realtà aumentata, chirurgia del bacino e protesi, oltre alle innovazioni negli interventi su anca, ginocchio, piede, spalla e colonna vertebrale.
A completare i lavori congressuali, i focus dei medici di medicina generale, fisiatri e fisioterapisti.
LE OSSERVAZIONI DI ANGELO LEONARDA E GIOVANNI PIGNATTI
A presiedere il congresso, Angelo Leonarda e Giovanni Pignatti, rispettivamente primario di Ortopedia all’Ospedale “Buccheri La Ferla” di Palermo e presidente dell’Asoto, e direttore della Struttura complessa di Ortopedia del Dipartimento “Francesco Rizzoli Sicilia” di Bagheria.
Secondo il primo, “in Sicilia la chirurgia robotica è sempre più utilizzata e rappresenta il futuro, anche per la didattica”.
“Essa consente ai nostri giovani chirurghi – spiega – di lavorare con processi standardizzati dove il margine di errore è sempre più basso”.
“Abbiamo discusso di diverse novità – spiega – sotto il profilo di robotica, imaging, sanificazione dei processi operatori e realtà virtuale o aumentata”.
“A quest’ultima- spiega Angelo Leonarda – abbiamo dedicato particolare attenzione: le tecniche a disposizione permettono di riprodurre in maniera virtuale gli interventi, simulandoli del tutto in modo digitale”.
Ciò rende possibile provare prima l’intervento virtualmente e, in una seconda fase, direttamente sul paziente.
“I simposi su intelligenza artificiale, imaging, prevenzioni delle infezioni, innovazioni nella fissazione esterna, robotica ed oltre – sottolinea Giovanni Pignatti – ci hanno proiettato nell’ortopedia del futuro“.
“Le relazioni, i simposi in agenda e le aree espositive – conclude – hanno permesso alle aziende di illustrare le innovazioni tecnologiche e medicali, rendendo questo trentesimo congresso uno strumento di condivisione e miglioramento delle nostre attività cliniche”.