Piazza Verdi, domani protesta dei medici abilitati:”Ostaggi del Ministero”

In questi mesi di pandemia ci sono 24.000 medici che restano a casa: monta la protesta di chi è abilitato alla professione ma per lungaggini burocratiche non può operare

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“Possiamo definirci Medici in Ostaggio, del ministero, – dicono i medici in una nota –della burocrazia della legge italiana, di una organizzazione fallace delle procedure di accesso alle scuole di specializzazione”.

Domani alle 10 protesta in piazza Verdi a Palermo dei medici abilitati in attesa di poter accedere al concorso di specializzazione. Anche i medici palermitani hanno aderito alla protesta nazionale iniziata la settimana scorsa in varie città italiane.

In questi mesi di pandemia ci sono 24.000 medici che restano a casa.

Ecco le tappe che hanno portato ad organizzare la protesta. Quest’anno il concorso, anziché essere a luglio è stato posticipato al 22 settembre. I 5 ottobre doveva uscire la graduatoria, ma nulla. Il 7 ottobre è stato annullato un quesito del concorso. Il 26 ottobre è stata pubblicata una graduatoria provvisoria. Il 9 novembre è stato pubblicato un annuncio indicando il “nuovo cronoprogramma (1.0)”, che fissa la fase di scelta per il 23-27 novembre, le assegnazioni per il 30 novembre, immatricolazioni 1-9 dicembre. Primo scaglione straordinario fissato al 17 dicembre. Ed invece ancora è tutto bloccato e non si sa quando arriveranno le assegnazioni.

LE RICHIESTE DEI MEDICI ABILITATI

1. pubblicazione immediata di una data certa di presa di servizio (da questo momento denominata “pds”), potendo presumibilmente immaginare che il 17/12 saranno rese pubbliche le assegnazioni in seguito alla pronuncia del CdS sull’annosa questione della domanda 87. Tale data della pds dovrebbe tener conto della necessità del 70% dei futuri specializzandi di spostarsi in regioni differenti da quella di residenza, con i disagi logistici e burocratici che ciò comporta.

2. la data della pds dovrebbe permettere prima di essa almeno 2/3 sessioni straordinarie di scorrimento, in modo tale da ridurre ulteriormente i disagi e la perdita prematura di borse, garantendo inoltre quanto previsto dal bando originale. Ricordiamo che il bando prevede per ogni sessione un tempo di 4 giorni lavorativi.

3. considerati i punti (1) e (2), si ritiene improbabile che la soluzione migliore per i neo-specializzandi sia il mantenimento della pds al 30/12, e che si necessiterebbe di almeno 2 settimane in più. Rientra in questo passaggio il problema dell’utilizzo dei fondi, che essendo previsti per l’A.A. 19/20 dovrebbero essere usati entro il 31/12/20; per tale motivo si richiede se sia possibile usare nomine con decorrenza retroattiva per spostare la pds a inizio 2021 senza perdita di alcun tipo di fondo.

4. se questo spostamento non fosse possibile per motivi finanziari, si richiede la massima flessibilità da parte dei Direttori di Scuola nei giorni della pds, e ancor più si richiede anche per gli specializzandi che hanno preso servizio alla data fissata la possibilità di partecipare agli scorrimenti per almeno i primi 12 giorni lavorativi (attualmente impedito da art. 10 comma 2 del bando del 24/07/20), rimettendo in gioco la borsa che viene lasciata e che lo specializzando in questione non avrà ancora percepito per il primo mese.

5. si richiede un intervento del MUR nel fornire un documento ufficiale riconosciuto dalle autorità locali che permetta ai neo-specializzandi di spostarsi liberamente tra province e regioni per le necessità relative alla pds, dato il DPCM in vigore nel periodo delle festività.

6. molti dei futuri specializzandi sono impegnati in prima linea sul territorio nell’emergenza Covid-19. Le USCA potrebbero trovarsi svuotate al momento della pds: onde evitare disagi per i pazienti e sanzioni per i medici, si richiede il riconoscimento delle USCA sopracitate come Continuità Assistenziale compatibile con la frequenza delle Scuole di Specializzazione.

7. Richiesta di finanziamento di un adeguato numero di contratti di specializzazione per l’anno 2021, volto ad abolire l’imbuto formativo.