Palermo, ex Palazzo dei Valguarnera Marchesi di Santa Lucia torna fruibile
Giovedì 30 settembre l’edificio – a cantiere aperto – riaprirà i battenti anche grazie alla disponibilità dei proprietari
Un gioiello incastonato in uno degli angoli più belli di Palermo.
Una piazza dove si affacciano le tre Chiese di San Cataldo, di Santa Maria dell’Ammiraglio – “La Martorana” – e di Santa Caterina, a pochi passi da Palazzo delle Aquile.
É il settecentesco ex Palazzo dei Valguarnera Marchesi di Santa Lucia, al civico 5 di piazza Vincenzo Bellini.
LA RIAPERTURA AL PUBBLICO
Giovedì 30 settembre, dopo una poderosa azione di restauro e riqualificazione, l’edificio – a cantiere aperto – riaprirà i battenti anche grazie alla disponibilità dei proprietari.
La proprietà ha altresì consentito una campagna di scavi, attualmente in corso, che interessa l’atrio dell’immobile residenziale.
In occasione de “Le Vie dei Tesori“, nel mese di ottobre, sarà possibile farvi visita nei giorni di sabato e domenica.
Ad effettuare le attività archeologiche, a partire dal 2015,è stata la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo.
UNA STORIA TRAVAGLIATA
Dopo il fallimento della società immobiliare che lo aveva acquistato, tra il 1982 e il 1986, l’ ex Palazzo dei Valguarnera Marchesi di Santa Lucia fu venduto all’asta e comprato dalla società Pietraia s.r.l. nel 2008.
Attualmente, sono in corso i lavori nel piano nobile e nella parte laterale, lungo il confine con “La Martorana”.
Nelle forme attuali di impianto ottocentesco e alla luce dei rimaneggiamenti più recenti, l’immobile occupa un posto privilegiato nel centro storico di Palermo, che lo rende particolarmente adatto a ospitare eventi di pregio e a diventare un polo culturale in città.
Dietro, ci sono l’amore e gli sforzi economici dei proprietari, intenzionati a restituire alla cittadinanza uno dei tesori più belli, rendendolo dinamico e vivo, sia culturalmente che sotto il profilo ricettivo.
L’appuntamento con la stampa è fissato per giovedì 30 settembre a partire dalle 10:30, alla presenza dell’archeologa Carla Aleo Nero, della restauratrice Vittoria Maniscalco e di Rosalia Ferdico, geometra.