Palermitano ha inventato un box per il trasporto del vaccino Pfizer a -90°

Un vaschetta già esistente, opportunamente rivista, può essere utilizzata per il trasporto e la distribuzione del vaccino Pfizer

Quando è stato dato l’annuncio del vaccino Pfizer, in tutto il mondo ci sono state reazioni improntate all’ottimismo. Però quando sono state rese note le specifiche, si è capito che potevano esserci complicazioni logistiche. Infatti, dal momento in cui le dosi lasceranno il sito produttivo, dovranno essere conservate alla temperatura di minimo 70 gradi sotto zero e iniettate entro 5 giorni una volta scongelate. Si è capito che questo avrebbe richiesto una complessa e costosa catena del freddo, la cui implementazione rischia di complicare la distribuzione e lasciare indietro i Paesi in via di sviluppo.

VASCHETTA A -90°

In un articolo di Giada Lo Porto pubblicato oggi da Repubblica Palermo, ci potrebbe essere la soluzione a questo problema. Il palermitano Pietro Antonio Di Noto, residente a Tusa dove ha sede la sua gelateria, ha inventato una vaschetta che, con un gel speciale, già brevettato per il trasporto di alimenti, potrebbe garantire anche quello del vaccino anti-Covid Pfizer a meno 90 gradi. Senza necessità di utilizzare energia elettrica e perdendo durante il trasporto pochi gradi di temperatura. Di Noto è pronto a mettere la sua invenzione a disposizione della Sanità, siciliana e non, per la distribuzione dei vaccini.

MAESTRO GELATIERE INVENTORE

Pietro Antonio Di Noto è un imprenditore che ha creato, per poi venderle, 25 gelaterie sparse nel mondo, anche a Singapore, per un totale di 500 posti di lavoro. Inoltre ha brevettato sei sue invenzioni, anche in campo internazionale. Fra le quali c’è una vaschetta, che si chiama “Box Gelina”. Finora è servita a trasportare alimenti a una temperatura di – 50 gradi ovunque nel mondo, dalla Sicilia a Dubai o a New York. Senza energia elettrica e con un’autonomia di 48 ore, perdendo nel trasporto appena cinque gradi.

VASCHETTA PER IL VACCINO PFIZER

«L’idea di metterla a disposizione per il trasporto del vaccino mi è venuta in queste settimane — ha detto l’inventore a La Repubblica ─. Prima però dovevo rivedere la formula del gel, per abbassare ulteriormente la temperatura. Questa era una mia sfida personale. Ovviamente la formula è segreta: posso solo dire che il gel è costituito da 15 prodotti chimici che ho imparato a conoscere nei laboratori in cui ho fatto esperienza, e che devono essere miscelati nelle dosi perfette. È un vero e proprio lavoro da chimico». Dopo vari tentativi e notti insonni, Di Noto ha trovato la formula giusta, e l’esperimento è riuscito. Ha lasciato il box con dentro del prodotto con una temperatura esterna di 30 gradi come se dovesse portarlo da Palermo a New York e la temperatura interna è rimasta stabile per 36 ore a meno 90 gradi. Ha perso solo 5 gradi. «Di queste vaschette posso farne mille pezzi al giorno, e ognuna può contenere fino a 40 dosi di vaccino ─ ha anche affermato ─». Attualmente abita a Tusa, dove ha una gelateria. L’unica che ha tenuta, assieme a quella di Roma, di fronte a Palazzo Chigi.