In Italia è entrato nella seconda fase di sperimentazione il vaccino anti-Covid italiano. È prodotto dalla società biotecnologica ReiThera, in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma. Per la seconda fase della sperimentazione del farmaco, sono state scelte 26 realtà ospedaliere in Italia e una in Germania. Fra i centri clinici individuati c’è anche il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, che per questa fase sta cercando cento volontari di tutte le età. Devono provare le dosi che saranno utilizzate per lo studio.
I test prenderanno il via tra una decina di giorni, non appena saranno reclutate le persone a cui verrà iniettato il vaccino. Devono essere verificate la presenza di eventuali effetti collaterali e le reazioni avverse. La fase 1 è partita ad agosto 2020 ed è terminata lo scorso gennaio. Sono stati raccolti dati preliminari sulla sicurezza e l’immunogenicità di ReiThera sull’uomo. I risultati di questa prima fase della sperimentazione sono stati incoraggianti. Hanno dimostrato che il vaccino è stato ben tollerato e che è efficace. Perché nell’organismo si sono formati gli anticorpi e i linfociti T che combattono il Coronavirus.
Adesso si deve passare alle fasi 2 e 3, per capire come il vaccino è tollerato dai volontari. I dati registrati dalle strutture sanitarie coinvolte saranno raccolti e successivamente elaborati a livello centrale. Il responsabile scelto al Policlinico per la sperimentazione è il professor Antonio Cascio, direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive e Tropicali dell’azienda ospedaliera universitaria. Il vaccino italiano ReiThera, il cui nome scientifico è Grad-Cov2, prevede la somministrazione di un’unica dose per via intramuscolare che dovrebbe bastare per l’immunizzazione. Durante il trial clinico saranno provate anche altre soluzioni, compresa la doppia dose.
Nella prima fase si sono avute risposte positive con creazione di anticorpi nel 90% di volonatari di tutte le fasce d’età, dai giovani agli anziani. Nessun volontario ha manifestato effetti collaterali gravi. Questo vaccino una volta scongelato non deve essere conservato nei frigoriferi speciali perché il siero è stabile a una temperatura dai 2 agli 8 gradi.
Il Giornale di Sicilia oggi pubblica le caratteristiche che devono avere i volontari che saranno scelti. Come ha spiegato il professore Cascio, saranno arruolati volontari di tutte le età. Di questi, una parte sarà divisa tra over e under 65 anni, potranno avere anche alcune patologie. Come tumori, Hiv, cardiopatie e diabete. Questo serve proprio per controllare che il vaccino ReiThera non produca pericolosi effetti collaterali. E che inoltre, allo stesso tempo, protegga dal Covid-19 tutti i potenziali contagiati, compresi quelli che non sono in buona salute. «Lo studio – ha detto Cascio – prevede l’arruolamento di soggetti volontari di entrambi i sessi e di età superiore ai 18 anni, anche anziani, a patto che non abbiano contratto in precedenza un’infezione da SARS-CoV-2 confermata dal test molecolare; di avere condizioni cliniche stabili; che non ci siano malattie gravi e incontrollate; di non essere in gravidanza o in allattamento».
Per i volontari è prevista la copertura assicurativa e una indennità che dovrebbe ammontare in totale a circa settecento euro a persona. Così come è stato per quanti hanno partecipato alla prima fase della ricerca all’Istituto Spallanzani di Roma. In ogni caso si tratterebbe di un rimborso per il tempo dedicato al test del vaccino. Infatti per la legge italiana, a differenza di quella degli Stati Uniti, non è previsto il pagamento per chi si presta a una sperimentazione dei farmaci. «È prevista un’indennità – ha confermato Cascio -. Ma vorrei sottolineare che non è legata assolutamente ad un eventuale rischio clinico».
Per chi sceglierà di diventare un volontario, l’impegno si traduce in un controllo iniziale per valutare lo stato di salute e, se idoneo, in successive sette visite a distanza di tempo per monitorare gli anticorpi. I volontari dovranno effettuare la ricerca di SARS-CoV-2 con tampone naso-faringeo molecolare prima delle somministrazioni e saranno sottoposti a stretto monitoraggio clinico e sierologico, nonché a contatti telefonici settimanali. Nei due giorni in cui sarà inoculato il vaccino i volontari devono restare in osservazione presso il centro clinico per almeno 30 minuti.
«Ci sarà chi riceverà una dose e chi due, altri ancora invece avranno il placebo – ha concluso il professore Cascio – e alla fine analizzeremo i dati per capire la qualità dei dati sul vaccino». Chi è interessato ad aderire allo studio può telefonare da lunedì al venerdì al numero 091/6554013 dalle 9.30 alle 11, oppure inviare una e-mail all’indirizzo mivaccinocolreithera@gmail.com.