Palermo, aggredito personale dell’Ospedale Civico: “Com’è morto mio padre, dovete morire anche voi”
Il fatto è accaduto ieri pomeriggio, quando i parenti di un paziente defunto si sono scagliati contro il personale di servizio.
Aggressione e minacce all’ospedale Civico ai danni dei tecnici del reparto di Radiologia. A denunciarlo, la Fials che ha raccolto le testimonianze dei colleghi coinvolti nell’ennesimo episodio di violenza in corsia.
“Così come è morto mio padre, dovete morire anche voi”
Il fatto è accaduto ieri pomeriggio, quando i parenti di un paziente defunto si sono scagliati contro il personale con gravi minacce del tipo “Così come è morto mio padre, dovete morire anche voi”.
Le lesioni
Il personale in servizio è stato strattonato e colpito violentemente. Un medico è stato preso per il collo, un tecnico è stato colpito in un occhio, un altro è stato strattonato violentemente per costringerlo ad aprire la porta dell’adiacente sala operatoria. Alla Direzione generale è stata inviata una accurata relazione per sporgere denuncia.
Il servizio di sorveglianza non è intervenuto
Secondo quanto ricostruito, “il servizio di sorveglianza pare non essere intervenuto in Radiologia nonostante le richieste di aiuto inoltrate. Sembrerebbe che queste scene si siano ripetute anche nelle adiacenze del pronto soccorso e del Padiglione 4. Tutto ciò a pochi giorni da un analogo avvenimento accaduto presso la Seconda medicina.
Nessun supporto al personale di servizio
La Fials segnala inoltre che, nonostante numerose richieste, ad oggi non è stato assegnato alcun personale di supporto al servizio di Radiologia centrale per i turni notturni e festivi. “Il peso del lavoro ricade interamente sui tecnici e sui medici, i quali vengono continuamente distolti dal proprio lavoro per espletare mansioni di portierato, guardiania, punto di informazione e servizio d’ordine”.
Reparti totalmente abbandonati e misure straordinarie
La Fials segnala inoltre che “anche i locali della Radiologia interventistica presso il padiglione 17/C sono totalmente abbandonati durante la notte e durante i festivi, al punto che i locali della Tac sono stati eletti a rifugio per i senzatetto che occasionalmente vi trovano riparo e ristoro, e che più volte il personale chiamato in reperibilità deve allontanare persone che si aggirano per il reparto”. Il sindacato chiede quindi misure straordinarie e “di intraprendere tutte quelle azioni necessarie alla tutela dell’incolumità e della salute dei dipendenti”.