Palermo, nasce l’associazione culturale “Archètipa”. Laura Efrikian madrina
L’ex attrice oggi si dedica con successo alla scrittura. L’ultima opera è un omaggio alle sue origini armene
Laura Efrikian a Palermo “battezza” una nuova realtà associativa, nata da un’idea di Antonietta Greco, Myriam De Luca ed Eloisa Zerilli.
“Archètipa“, questo il nome dell’associazione culturale, nasce per dare voce alla creatività delle donne e alle infinite potenzialità racchiuse nel mondo femminile.
Temi cari all’attrice – allieva del Piccolo Teatro di Milano – e scrittrice di origini trevigiane che in città ha incontrato un nutrito gruppo di donne.
Professioniste impegnate in ambiti diversi, accomunate dal desiderio di contribuire alla crescita civile e culturale della società.
Un’ occasione preziosa per salutare la nascita di “Archetipa” e fare il punto della situazione sulla condizione femminile, in Italia e nel resto del mondo.
E, naturalmente, per parlare di libri: ormai da tempo lontana dalla recitazione e dalla televisione, la bellissima e luminosa Laura – ottantuno primavere splendidamente indossate – si dedica con successo alla letteratura e al volontariato in Africa.
UN POMERIGGIO TRA CONFIDENZE, RIFLESSIONI E PROGETTI
Laura Efrikian a Palermo in occasione del tour dedicato alla presentazione del suo ultimo libro, “Una famiglia armena”, ha partecipato all’avvio delle attività di “Archètipa”.
A presiedere l’associazione è Antonietta Greco, attuale vice presidente, tra l’altro, della onlus “Memoria nel cuore” e del Premio Letterario Giornalistico dedicato a Piersanti Mattarella.
Al suo fianco nel ruolo di vice presidente, Myriam De Luca, apprezzata scrittrice e poetessa, proprio di recente ha pubblicato la nuova raccolta di versi dal titolo “Lune convergenti”, dedicata alle donne di tutto il mondo.
L’incontro si è tenuto negli spazi del “Khalesa“, storico locale lungo il Foro Italico.
Una chiacchierata informale e amichevole che non ha mancato di affrontare temi focali legati alle donne nella contemporaneità.
Con i loro autorevoli interventi, le partecipanti hanno animato un incontro indimenticabile, che ha ulteriormente rinsaldato il rapporto tra Laura Efrikian e la città di Palermo.
DONNE SOLIDALI E IMPEGNATE CULTURALMENTE
Maria Concetta Ucciardi, Francesca Luzzio, Angela Fundarò Mattarella, Alessia Misiti, Anna Scialabba, Giuseppina Bono, Marisa Piraino,Rossella Rizzo, Agata Arrostuto, Daniela Crisafi, Maria Pia Tota, Antonella Gugliuzza e Giuseppina D’Antona.
Questi i nomi delle donne che hanno partecipato all’evento esclusivo, oltre alla stessa Laura Efrikian – accompagnata da Maria Tarantola – ad Antonietta Greco e Myriam De Luca.
A Nicolina La Ciura il compito di curare la parte fotografica dell’iniziativa.
LAURA EFRIKIAN E PALERMO, UN LEGAME PROFONDO
Alla base dell’affettuosa familiarità e del supplemento di popolarità di cui Laura- amata in tutta Italia – gode a Palermo, c’è un’esperienza letteraria.
La stessa autrice l’ha raccontata nel corso dell’evento.
Nata, precisamente, dal felice incontro con Nicola Macaione – unico uomo ad avere partecipato all’iniziativa al “Khalesa” – titolare dell’omonima libreria in via Marchese di Villabianca.
Una realtà consolidata che, da anni, edita anche libri di pregio.
Proprio per i tipi di “Spazio Cultura” Laura Efrikian ha pubblicato, insieme a Nino Mandalà, “Lettere a Laura dal mondo dei nessuno”.
Un’opera che, nella forma di epistolario, propone una riflessione sulla necessità di prestare attenzione ai detenuti e ai loro inalienabili diritti.
Senza retorica e al netto dei pregiudizi, nella piena convinzione della sacralità del rispetto per la vita, anche dietro le sbarre.
“Incontri” e “Una famiglia armena” sono i titoli di altre due pubblicazioni di successo a cura di “Spazio Cultura”.
LE ORIGINI ARMENE
Nata a Treviso, Laura Efrikian – moglie di Gianni Morandi tra il 1966 e il 1979 – ha origini armene.
Il padre era Angelo Ephrikian, violinista, direttore d’orchestra e compositore figlio di Akop.
Il nonno paterno alla sua morte lasciò un baule al cui interno l’autrice trovò le lettere d’amore tra lui e la nonna Laura Zasso.
Scoprendo così che l’uomo era sopravvissuto al genocidio armeno e che si era salvato giungendo a Istanbul.
Imbarcatosi sulla prima nave diretta a Venezia, venne accolto e curato dai Padri armeni dell’Isola di San Lazzaro.
Divenne monaco mechitarista col nome di Padre Soukias, ma un giorno conobbe la nobildonna Laura Zasso e se ne innamorò perdutamente, tanto da sposarla e allontanarsi dalla congregazione mechitarista.
Akop fino all’ultimo aveva cercato di occultare ai familiari le atrocità vissute.
Oggi Laura Efrikian, orgogliosa delle sue origini e convinta sostenitrice dei diritti di un popolo che ha subito soprusi e violenze inenarrabili, è attivamente impegnata nella promozione della cultura e delle tradizioni del Paese al confine tra Europa e Asia.