Palermo, arrestata famiglia mafiosa di Misilmeri: interessi su trasporto di malati e servizi funebri

L’operazione “Fenice” ha immortalato un contesto mafioso caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza ed all’imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori

‘Disarticolata’ la famiglia mafiosa di Misilmeri-Belmonte Mezzagno. Alle prime ore di stamattina, i militari della Compagnia Carabinieri di Misilmeri e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso.

Pizzo a commercianti e imprenditori

L’operazione “Fenice”, avviata nel gennaio 2021, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario, immortalando un contesto territoriale caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza ed all’imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori. In particolare in danno di: un imprenditore del settore edile; un imprenditore del settore della grande distribuzione alimentare; un imprenditore alimentare, proprietario di un’azienda avicola del territorio.

I principali indiziati 

Sempre secondo l’ordinanza cautelare, sussistono gravi indizi in ordine a l’operatività e lo stretto controllo sul territorio esercitato dalla famiglia di Misilmeri, dalla quale emergerebbe la figura di Michele SCIARABBA, ritenuto dal G.I.P. gravemente indiziato di essere il capo della famiglia, e di Alessandro RAVESI, suo collaboratore. Entrambi  avrebbero coordinato l’attività nei settori tipici di controllo di “Cosa Nostra”,  per la risoluzione di svariate controversie tra privati, in alternativa allo Stato, e per le estorsioni.

Gli interessi su Palermo

Secondo le indagini, l’interesse della famiglia di Misilmeri sul Capoluogo dell’Isola sarebbe consistito nella gestione illecita dell’attività di trasporto di malati e di servizi funebri.

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