La Prefetta di Palermo Maria Teresa Cucinotta ha ricevuto una delegazione dell’Assostampa Sicilia che ha manifestato la preoccupazione dei giornalisti dopo l’ultima violenta aggressione subita venerdì scorso da Igor Petyx durante un servizio sugli incendi che erano in corso nel quartiere Sperone.
Presenti il vice segretario regionale vicario Roberto Leone, la segretaria del gruppo cronisti Claudia Brunetto e la presidente del gruppo pensionati Claudia Mirto.
Gli episodi di violenza sono stati riassunti in un report consegnato dai rappresentanti del sindacato unitario dei giornalisti alla Prefetta Cucinotta. Nel testo vengono elencati i casi di Rossella Puccio dello scorso 3 aprile quando ha subito l’incendio dell’auto di famiglia nel quartiere di Sferracavallo, e di quanto accaduto appena 24 ore dopo a due croniste palermitane, aggredite mentre seguivano il funerale di una giovane morta in un incidente stradale.
A settembre tre i fatti che hanno reso tangibile il clima ostile e pericoloso verso chi fa informazione. L’11 settembre nella parete esterna della storica sede di via Lincoln , sconosciuti incappucciati, vengono ripresi dalle telecamere di sicurezza mentre spruzzano vernice rossa scrivendo “giornalisti violenti” e, anche, “non è giornalismo ma pornografia del dolore”. Solo 48 ore dopo, Elian Lo Pipero (giornalista di Palermo Live) viene aggredito all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Il cronista che ha sporto denuncia, era davanti la camera mortuaria perché seguiva la drammatica vicenda della morte di una giovane incinta di sei mesi quando è stato afferrato per il collo e colpito al volto con un pugno perché l’autore della violenza pretendeva la cancellazione dell’articolo pubblicato online. Pochi giorni dopo il 22 settembre Assostampa ed il Gcs segnalano l’ennesima aggressione e sostiene Igor Petyx fotoreporter aggredito mentre cura un reportage sugli incendi che hanno devastato Palermo. Petyx porta ancora i segni addosso degli schiaffi e degli spintoni ricevuti mentre tentavano anche di portagli via la macchina fotografica.
A questi casi si aggiungono altre intimidazioni che restano per paura sottovoce e il ricorso a querele temerarie per i colleghi cronisti. Incluso nel report anche quando accaduto , il 5 luglio scorso a Tony Colapinto, iscritto alla sezione Assostampa di Palermo, aggredito a Lampedusa dai residenti insieme ad altri due operatori televisivi, a sottolineare il grave è preoccupante clima nei confronti di chi lavora nel l’informazione.