Palermo, Aula Bunker intitolata a Falcone e Borsellino: il simbolo eterno della lotta alla mafia

Alte istituzioni, magistrati, studenti, tutti riuniti all’interno di quelle mura vibranti di memoria che profumano tutt’oggi di storia e libertà

Per la giornata conclusiva del trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, anno di importanti commemorazioni, l’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo è stata intitolata ai due magistrati senza tempo, pilastri della lotta alla mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Quell’Aula che ospitò il Maxi-processo e che mise letteralmente alle sbarre, per la prima volta, Cosa Nostra, dando un segnale forte e distinto all’intera comunità, oggi porta il loro nome. Alte istituzioni, magistrati, studenti, tutti riuniti all’interno di quelle mura vibranti di memoria che profumano tutt’oggi di storia e libertà. Perché cos’altro è la giustizia se non libertà?

L’inizio della cerimonia

Presenti anche i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, rispettivamente Ministro della Giustizia e dell’Interno, Lucia e Manfredi Borsellino (i figli di Paolo), Maria Falcone con il figlio (sorella e nipote di Giovanni), e il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Emozionante il momento in cui è stata scoperta la targa dinnanzi l’ingresso dell’Aula, in seguito all’Inno Nazionale intonato dalla Fanfara del 12° reggimento “Sicilia” dell’Arma dei Carabinieri, che ha così reso gli onori al Presidente della Repubblica. Un applauso corale e fragoroso è scoppiato sia nei locali interni che esterni, rendendo quell’istante ancor più solenne.

Gli interventi delle alte autorità e il ricordo di un’eredità inestimabile

La cerimonia è poi proseguita con gli interventi del Presidente della Corte d’Appello d Palermo, Matteo Frasca, del Procuratore Generale della Corte d’Appello, Lia Sava, la Presidente Nazionale dei Magistrati di Palermo, Clelia Maltese, il Vicepresidente del CSM, Davide Ermini, e il Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Tutti unanimi nel ricordare l’eredità inestimabile lasciatoci da Falcone e Borsellino, non soltanto sul versante giuridico ma soprattutto su quello etico e morale. Hanno inoltre ricordato l’importanza della continua lotta alla mafia, il coraggio di ammettere che ancora non sia del tutto debellata e la forza di battersi soprattutto nel nome di chi ha sacrificato la propria vita per gli alti valori di libertà e giustizia.

[ngg src=”galleries” ids=”108″ display=”basic_thumbnail”]Foto credit: Salvo Annaloro

Il Requiem per le vittime di mafia

La giornata è terminata con il “Requiem per le vittime della mafia” , in programma alle 20.30 al Teatro Massimo. L’opera venne eseguita per la prima volta nella Cattedrale il 27 marzo del 1993 ed è stata replicata soltanto un’altra volta.

Schifani: “Il ricordo di Falcone e Borsellino indelebile nelle nostre coscienze”

“Il ricordo dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, da trent’anni ormai, resta indelebile nelle nostre coscienze e nei nostri cuori, nella consapevolezza che ciascuno deve fare la propria parte nel contrasto alla criminalità organizzata: politica, magistratura, forze dell’ordine e società civile, a partire dai nostri giovani. Per loro dobbiamo coltivare la memoria di quanti hanno sacrificato la vita per servire lo Stato”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Lagalla: “Atto doveroso nei confronti dei due uomini che hanno fatto crollare il mito di una mafia invincibile”

“Il Maxiprocesso alla mafia ha segnato una linea di demarcazione indelebile nella lotta dello Stato a Cosa nostra. L’Aula bunker del carcere Ucciardone è il luogo simbolo del “Maxi” e intitolarlo a coloro che possono essere considerati i “padri” di quel processo, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un atto doveroso nei confronti dei due uomini dello Stato che hanno svelato al Paese il vero volto dell’organizzazione mafiosa e che, proprio grazie al Maxiprocesso, hanno fatto crollare il mito di una mafia invincibile. Per un momento così importante e denso di significati ringrazio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che testimonia la vicinanza dello Stato alla nostra città nel contrasto quotidiano alla criminalità organizzata”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.