Palermo saluta Aurelio Pes, drammaturgo di immenso valore

Il drammaturgo e critico Aurelio Pes

Nella Chiesa di San Michele Arcangelo, a Palermo, l’ultimo saluto all’uomo gentile, al drammaturgo di incommensurabile talento, al critico musicale raffinato e all’intellettuale impegnato.

Questo, è molto di più, è stato Aurelio Pes, nato nel 1942 a Palermo, dove si è spento lo scorso 8 dicembre. La sua scomparsa ha orbato il mondo della cultura siciliana e italiana di una figura di assoluto rilievo. Scrisse opere letterarie quali “Genealogia del fuoco” e “Cara Palermo” (con Dacia Maraini). E ancora, “Cagliostro Rebis” e “Le stanze delle meraviglie”; tradusse anche “Le tentazioni di Sant’Antonio” di Gustave Flaubert. Fu autore di testi teatrali quali “Attis”, “Il Cimento del Sole e della Luna”, “Secretum di Eleonora d’Aragona” , “Morte di Pietro Paolo Boscoli” e “Animus”.

CULTURA STERMINATA E CLASSICITÀ SENZA TEMPO

Laureato in Giurisprudenza, nel 1974 assunse l’incarico di coordinatore del Centro di Musicologia dell’Opera universitaria di Palermo: un impegno culturale intensissimo, nel segno della valorizzazione di personaggi quali Richard Wagner, Maurice Ravel e Alban Berg attraverso concerti e conferenze.

Aurelio Pes e Claudia Cardinale

Componente del consiglio di amministrazione della Fondazione ” Famiglia Piccolo di Calanovella”, ricoprì anche l’incarico di direttore del Dipartimento regionale dei Beni Culturali. A lui si deve il primo convegno dedicato al Piano colore delle città del Mediterraneo. Fu commissario ad acta dell’Accademia di Belle Arti di Palermo e segretario della commissione scientifica del Rei, il Registro eredità immateriali della Sicilia.

Di particolare rilievo, la sua proficua collaborazione con la casa editrice Novecento – la cui titolare, Domitilla Alessi, ha preannunciato la pubblicazione di una selezione di suoi scritti in una raccolta – dalla quale nacque la collana “Narciso”. A Gibellina, in provincia di Trapani, ha realizzato la mostra “Natura Naturans, Mario Schifano a Gibellina”.

IL RICORDO

A comunicare la notizia della morte di Aurelio Pes è stato Alberto Samonà, attuale assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana. “Ha legato il suo nome alla Sicilia più bella”, ha affermato l’esponente del governo Musumeci. Con Aurelio Pes, l’assessore ha condiviso tanti anni di militanza nel cda della Fondazione “Famiglia Piccolo di Calanovella” e un importante progetto sulla Grecia che, di certo, sarà doverosamente concretizzato in futuro.

Parole di profonda stima anche da parte di due delle più autorevoli espressioni della cultura contemporanea, Michele La Tona e Tommaso Romano.

Il primo ha definito il drammaturgo “un grande intellettuale, un eccelso pensatore, un prestigioso divulgatore culturale, un raffinato scrittore, un autore teatrale e un amico”. Per il secondo, “Aurelio Pes è stato un Maestro, un uomo un uomo devoto alla bellezza e un poeta vero in tempi di barbarie”

A rendergli omaggio, anche lo scrittore partenopeo Al Gallo che, nel 2015, presentò a Palazzo Ziino, a Palermo, la fortunatissima opera prima “Indian Napoli”: Aurelio Pes partecipò all’iniziativa letteraria in qualità di critico.

“Ho avuto l’onore di conoscerlo in occasione dell’uscita del mio primo libro – afferma l’autore – e ricordo un intellettuale straordinariamente umano, non so se piú umile o piú grande“.

Anche il Comune di Gibellina lo ha omaggiato. “Ci lascia Aurelio, un amico, un prezioso intellettuale che tanto ha amato Gibellina – si legge in una nota – una città con la quale ha condiviso il desiderio di costruire bellezza: lo ricordiamo per la sua frequente presenza in città, le tante iniziative donate e il suo testo dedicato al Museo d’Arte Contemporanea”.