Autisti assenti e pochi bus la notte di Capodanno, i lavoratori Amat non ci stanno: “Mistretta vada via”
Come da previsioni, l’inizio 2025 in Amat è iniziato in maniera turbolenta. Invece di diminuire i problemi e le polemiche sull’azienda di via Roccazzo aumentano. In particolare, nel mirino sono finiti gli autisti che si sono assentati nella notte di Capodanno lasciando Palermo con pochi autobus nel servizio notturno straordinario che era stato deciso dall’azienda per permettere l’utilizzo dei mezzi pubblici alle persone che avevano partecipato al concerto di piazza Ruggero Settimo con protagonista Biagio Antonacci. Secondo quanto fatto sapere da Amat, gli autisti assenti tra il 30 e la notte del 31 sono stati più di 100. Chi per donazione di sangue, chi per febbre e altri malesseri, chi per ferie o congedo parentale. La conseguenza è stata che alla fine gli autobus in circolazione tra il 31 e la notte di Capodanno sono stati pochi rispetto a quelli previsti con cittadini e turisti costretti ad aspettare più del dovuto alla fermata.
Il presidente di Amat Giuseppe Mistretta ha già fatto partire un’indagine interna per accertare la validità delle assenze degli autisti. I sindacati, però, non ci stanno e respingono le accuse nei confronti degli autisti del trasporto pubblico di Palermo e in una nota stampa chiedono le dimissioni di Mistretta.
“I lavoratori sono stanchi di essere rappresentati da chi continua ad accusare il personale per coprire la sua fallimentare guida politica. Un presidente che in quasi due anni ha collezionato 4 scioperi, un quinto in arrivo ed un malcontento senza precedenti; un presidente al quale bisognerebbe spiegare che le mancanze dovute all’utilizzo di istituti di legge quali ferie, permessi parentali, leggi 104, sono stati legiferati dal parlamento e pertanto diritti inalienabili dei lavoratori di tutti i settori e dell’intero territorio nazionale; i numeri dati alla stampa sono stati mischiati senza distinzione alcuna confezionando un pacchetto con dentro malattia, leggi 104, permessi parentali, ferie e tutto quanto nelle giuste regole mentre tacciono su una programmazione del servizio ridotta ai minimi termini la cui fragilità è visibile tutti i mesi dell’anno e non certo per colpe dei lavoratori che vengono continuamente chiamati per interventi dell’ultima ora come quello di fine anno.
“Senza alcuna programmazione l’Amat si è inventata a due giorni dell’ultimo giorno del 2024 un servizio aggiuntivo per la città reclutando il personale necessario che ha risposto positivamente pur dovendo improvvisare sul proprio tempo libero”, accusano i sindacati. “Il Presidente Mistretta tace ancora sulla propria scelta di bloccare l’assunzione dei vincitori del concorso per operatori d’officina; concorso in piedi sin dal gennaio dell’anno scorso che è attualmente stoppato nonostante l’imprescindibile necessità di operai per la manutenzione dei bus e che allo stato attuale l’esigenza viene tamponata dagli autisti temporaneamente dislocati appunto ai servizi d’officina. Sempre il presidente Mistretta continua a rigettare le istanze dei lavoratori mal pagati, tace e dovrebbe recitare il mea culpa per avere ritardato un piano industriale ed un conseguente nuovo contratto di servizio consentendo al comune di Palermo di ostacolare il rinnovo del contratto aziendale dei lavoratori”.
Chieste le dimissioni di Mistretta
“Sarebbe opportuno che il presidente Mistretta rassegnasse le dimissioni – concludono i sindacati – per non avere difeso le necessità di una azienda messa in ginocchio dai continui tagli e dal continuare a gestire i servizi in perdita a partire dalla gestione tram in passivo di 6 milioni all’anno. Il Presidente Mistretta invece di minacciare indagini sulle assenze del personale, peraltro legittime, avrebbe dovuto imporsi con la proprietà dell’azienda nel farsi riconoscere i giusti corrispettivi coi costi standard dei servizi onerosi come il tram. I lavoratori dell’Amat saranno costretti loro malgrado a dissentire coi futuri scioperi al perdurare del disconoscimento dei loro diritti ed oltremodo anche bistrattati dalla lesione d’immagine distribuita alla pubblica opinione sempre dal presidente Mistretta al quale chiediamo che ci onori della sua dipartita”.