Palermo calcio in vendita, ecco quanto vale e le condizioni per la cessione

Non sembrano esserci alternative, il Palermo va ceduto. Con molta probabilità oggi si procederà alla messa in liquidazione della società che di fatto sancirà la fine del progetto di Mirri e Di Piazza. Un epilogo che nessuno si aspettava, probabilmente nemmeno i due soci.

Il covid nessuno lo aveva preventivato, ma il virus da solo non regge l’alibi del fallimento del progetto che, sfortuna a parte, che di certo c’è stata, ha radici lontane, che forse risalgono già al giorno in cui Mirri e Di Piazza hanno firmato il loro accordo. Il socio italoamericano ha detto sì all’acquisizione del 40%, inconsapevole di ció che lo aspettava.

L’imprenditore nativo di San Giuseppe Jato era entrato in società con più ampie aspettative pur consapevole di essere un socio di minoranza. Tirando le somme, il suo apporto è stato solo economico. A complicare il rapporto tra i soci il mancato rinnovo del contratto al suo uomo di fiducia in Italia, Gianluca Paparesta, per il quale esisteva un accordo parasociale. Di Piazza ha svolto il suo ruolo da vice presidente e poi da semplice socio solo sui social network, dove è riuscito comunque a mantenere un buon legame con i tifosi. Una sovraesposizione che a quanto pare non era gradita a Mirri e a Sagramola.

Alla luce di ció l’idillio era destinato a rompersi. Da qui la richiesta di avvalersi del recesso da parte del socio di minoranza. La probabile messa in liquidazione, peró, di fatto interromperebbe i suoi piani. L’italo americano, se passerà l’idea di Mirri, non potrà più esercitare il diritto di recesso. Ma la messa in liquidazione della società Hera hora violerebbe, di fatto, anche quelli che erano gli accordi del progetto presentato nel famoso bando al Comune di Palermo. In dubbio a questo punto la posizione di Di Piazza. Verserà la restante parte del capitale visto che gli accordi iniziali non erano questi?

Intanto, tra tira e molla vari e discussioni tra i legali delle due parti, la società è in vendita ed Hera hora prepara il suo piano cessione. Alla porta della società ha già bussato qualcuno, non solo l’italoamericano Tony Cauzo ma anche una cordata araba. Il Palermo è stato valutato circa 18 milioni di euro dalla Pricewater Coopers. Ma chi comprerà il Palermo dovrà accettare diverse clausole poste a condizione, che potrebbero complicare la cessione.