Ogni sessione di calciomercato è una fiera delle illusioni per i tifosi di ogni squadra. Si inseguono obiettivi che accendono la fantasia e talvolta sfumano perché inevitabilmente le parti non trovano l’accordo economico. Non può fare eccezione neanche il Palermo, le dinamiche della campagna trasferimenti sono note ai navigati dirigenti della società rosanero. È stato già da tempo dichiarato il valore del budget disponibile per effettuare le operazioni di contrattualizzazione dei calciatori che dovranno affrontare il prossimo campionato.
ECCO PERCHÈ SERVE VINCERE SUBITO
Un campionato che bisogna provare a vincere a tutti i costi e c’è più di una ragione perché questo debba avvenire al primo tentativo. In primis perché il regolamento prevede una sola promozione diretta e se non si vuole partecipare alla lotteria dei playoff è necessario presentare ai nastri di partenza una vera e propria corazzata. Inevitabile quindi che si debba investire seriamente su calciatori che abbiano il talento e l’esperienza adatti alla categoria. La serie C è un vero e proprio bagno di sangue in termini economici e dovere essere costretti a spendere gli stessi soldi l’anno prossimo per lo stesso campionato sarebbe nefasto per una società ambiziosa ma al contempo parsimoniosa come il Palermo. L’a.d. Sagramola ha ribadito quanto detto in conferenza di presentazione di Boscaglia al Barbera: la serie B sarà raggiunta al massimo entro due anni. Vogliamo interpretare questa affermazione come un invito a non mollare in caso di mancato raggiungimento dell’unico obiettivo stagionale. Obiettivo che anche per un altro motivo deve essere raggiunto subito. Palermo è una piazza passionale come tante altre al sud. La sua gente vive sull’onda dei risultati e il passato lo dimostra. Ai più una mancata promozione sembrerebbe un fallimento. La società rosanero bene farebbe a far bene i conti.
Se si deve investire lo si faccia adesso anche con qualche sforzo suppletivo per non dovere affrontare una nuova dispendiosa campagna acquisti il prossimo anno e non dovere trovarsi dinanzi ad inaspettati malumori di una tifoseria che ha firmato una cambiale in bianco ad una società sinora identificata come simbolo della propria rinascita calcistica.