Palermo fanalino di coda nelle classifiche di vivibilità

Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all’Ars e commissario provinciale del partito a Palermo: “Ripristinare consigli di quartiere per fare rinascere una città abbandonata a se stessa”

figuccia comunali palermo

Che la città di Palermo, complice la mazzata data dall’emergenza sanitaria ad un’economia già di per sè asfittica, stia vivendo un momento di grande difficoltà, è sotto gli occhi di tutti. Anche di Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all’Ars e commissario provinciale del partito a Palermo. Queste le sue parole nell’ottica di una ripresa del capoluogo siciliano.

ORLANDO E LE PROMESSE NON MANTENUTE

“Negli ultimi dieci anni Palermo è divenuta una città fanalino di coda nelle classifiche relative alla vivibilità. Si è assistito ad un progressivo scollamento tra cittadini rassegnati e istituzioni indifferenti ai reali bisogni della comunità. L’ aumento della sfiducia nei confronti del Sindaco Orlando, pone il sigillo sul fallimento di un’amministrazione che ha tradito i Palermitani, non realizzando nulla del tanto decantato cambiamento proclamato alla vigilia.”

LA PROPOSTA


“Ma quanto erano belle le borgate di Palermo quando erano amministrate dai consigli di quartiere? Adesso abbiamo una città in cui degrado e incuria regnano. Strade prive di illuminazione, sporcizia ad ogni angolo, manutenzione del verde urbano assente, marciapiedi divelti, sistema fognario obsoleto, mancanza di luoghi aggregativi e assenza di sicurezza percepita diffusa”.

RILANCIARE IL PRINCIPIO DI RAPPRESENTANZA

“Per tali ragioni presenterò un Ddl all’Assemblea Regionale Siciliana nell’ottica di un decentramento amministrativo. Ciò al fine di ripristinare i con­si­gli di quar­tie­re nel­le gran­di cit­tà del­la Re­gio­ne.
La finalità del­la no­stra pro­po­sta è quel­la di ri­lan­cia­re il prin­ci­pio in­vio­la­bi­le del­la rap­pre­sen­tan­za e in par­ti­co­la­re quel­lo di co­mu­ni­tà che fa ri­fe­ri­men­to ad aree sem­pre più pe­ri­fe­ri­che e ai mar­gi­ni del­le cit­tà me­tro­po­li­ta­ne”.