A Palermo scuole chiuse, rosso alle porte, ma code nei negozi per i saldi
A Palermo, nel primo giorno di saldi, nonostante l’attuale situazione epidemiologica, in alcune zone della città si sono registrate code
Il colore della Sicilia, e quindi anche di Palermo, con molto probabilità fra pochi giorni cambierà. La tendenza è verso il rosso, perché il pressing del Cts, dei sindaci, dei medici e dei numeri stanno spingendo Palazzo d’Orleans a prendere delle decisioni che non lasciano sperare niente di buono. Se ciò succederà. sarà l’ovvia conseguenza della curva epidemiologica che si è stabilizzata da quattro settimane in posizione allarmante, con tendenze al rialzo. Ma c’è una fetta di palermitani che sembrano ignorare questo allarme, che non tengono conto di quando sta succedendo nella loro città, in Italia e nel mondo, e nel primo giorno di saldi, incuranti di tutto, hanno affollato il centro, creando lunghe pericolose lunghe file.
CODE IN VIA RUGGERO SETTIMO
In tanti a Palermo hanno approfittato del momentaneo ritorno in zona gialla e del primo giorno di saldi, per recarsi in centro e cercare l'”affare”. A quanto pare le zone più affollate sono state via Ruggero Settimo e i centri commerciali, perché in altre zone della città non c’è stata la stessa tendenza. In via Sciuti, per esempio, c’è stato un certo movimento, ma a livelli moderati. Per non dire di viale Strasburgo, che nella mattinata d’ieri era quasi deserto. Invece, davanti a negozi come Tezenis o alle grandi catene commerciali come Zara, tanti palermitani si sono messi in fila, ed hanno aspettato con pazienza il loro turno per potere entrare nel negozio prescelto, frenati dai limiti per il numero di accessi.
ZTL SOSPESA
Certo, l’ordinanza della sospensione della Ztl emessa dal sindaco Orlando ha ha fatto la sua parte, ma lo stesso effetto non si è avuto in altre zone di Palermo, dove c’è stato uno scenario diverso. I commercianti del centro storico di via Maqueda, via Roma o corso Vittorio Emanuele, zone che in altri periodi hanno avuto record d’incassi, hanno visto pochi clienti. Per loro continuano le vacche magre. In tanti aspettavano questi giorni di saldi per rialzare un po’ la testa, dopo periodi di chiusura forzata proprio nei periodi migliori, e bilanciare quantomeno la mancate vendite di Natale. Così non è stato, e nel loro futuro c’è la prospettiva di dovere affrontare a breve un nuovo periodo di “carestia”.